Biblioteca Viganò: Origini e storia
Da 48 anni vado raccogliendo libri sulla storia della scienza. Quando questa mia raccolta raggiunse una certa importanza ho pensato che, perché i miei libri amorevolmente messi in fila potessero servire a qualcuno, niente di meglio sarebbe stato che donarli alla Biblioteca dell’Università Cattolica a Milano. Quando l’Università Cattolica venne a Brescia il mio proposito si confermò per la possibilità che i libri rimanessero a Brescia. Quando poi l’Università Cattolica progettò di aprire a Brescia una facoltà scientifica i miei libri acquistarono nuovo valore. Oggi, dopo tanti alti e bassi, ecco che anche questa mia creatura trova la migliore sistemazione
Con queste parole il 7 agosto 1971 Carlo Viganò confidava in anteprima ad Adolfo Lombardi, figura di spicco dell’editoria e della finanza bresciana, la soddisfazione per il buon esito della sofferta trattativa per la donazione della propria collezione libraria alla neonata Facoltà di Scienze Matematiche e Fisiche della sede bresciana dell’Università Cattolica.
La consegna simbolica della Biblioteca avviene due anni più tardi, il 10 aprile del 1973 quando l’ing. Carlo Viganò riceve presso la propria abitazione la visita dell’allora Magnifico Rettore, prof. Giuseppe Lazzati.
È l’atto conclusivo di un progetto concepito dall’ ing. Viganò molto tempo prima, all’inizio degli anni Venti quando – giovane laureato al Politecnico di Milano – era entrato in contatto con l’ambiente culturale della Cattolica di Milano ed in particolare con padre Agostino Gemelli. È proprio il fondatore dell’Ateneo milanese che per primo incoraggia il giovane Viganò ad assecondare la sua passione per il collezionismo di testi e manoscritti scientifici originali, affinché costituisca una biblioteca specialistica da donare, a tempo debito, all’Università Cattolica.
Carlo Viganò, trasferitosi nel 1929 a Brescia per curare gli affari di famiglia, inizia così a dare vita a quella formidabile raccolta di materiale prezioso e raro che è oggi la “Biblioteca di Storia delle Scienze Carlo Viganò”.
L’evento che gli offre lo spunto per dare forma concreta all’antico proposito si manifesta nel 1971, quando l’Università Cattolica decide di istituire a Brescia la Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali.
I due anni che intercorrono da quella data all’incontro col Rettore nell’aprile 1973 sono dedicati all’organizzazione del trasferimento della biblioteca in università. È un fitto susseguirsi di incontri, sopralluoghi e relazioni che, come si evince dalla ricca corrispondenza conservata nell’archivio della Biblioteca Viganò, coinvolge da un lato le massime cariche istituzionali dell’Università Cattolica (il Rettore Lazzati, il direttore amministrativo di Milano Giancarlo Brasca, il direttore della Biblioteca di Milano Valentino Foffano, il direttore amministrativo della sede di Brescia Emilio Cuzziol, il direttore della biblioteca di Brescia Roberto Togni), dall’altra alcune tra le principali figure del mondo finanziario ed imprenditoriale cattolico bresciano (oltre al già citato ing. Lombardi ebbe parte attiva nella vicenda anche l’avvocato Giuseppe Camadini).
Come consulenti sono interpellati i professori Carlo Felice Manara e Giovanni Melzi, che in quegli anni furono, in momenti diversi, Presidenti del Comitato ordinatore della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali di Brescia, nonché alcuni tra i principali storici della scienza del tempo (Arnaldo Masotti, Carlo Maccagni, Giorgio Tabarroni, Giulio Lenzi). Proprio su suggerimento del prof. Tabarroni nel 1977 viene chiamato a collaborare “un giovane e attivo sacerdote di Cremona che si è laureato in fisica con me”. Si tratta di don Pierluigi Pizzamiglio il quale, eccezion fatta per il periodo 1989-1995 che lo vede impegnato in Asia come Fidei Donum, si occuperà della biblioteca sino al 2015, in qualità di conservatore prima e di direttore poi.