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I fondi della Biblioteca di Storia delle Scienze “Carlo Viganò”

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La biblioteca che l’ing. Carlo Viganò (1904-1974) ha lasciato a disposizione degli studiosi è una delle collezioni librarie tra le più significative a livello nazionale ed europeo nel settore delle scienze. Frutto di cinquant’anni di appassionate ricerche, la biblioteca venne donata alla sede bresciana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nel 1973. Essa è costituita da circa diecimila volumi, ripartiti pressoché in parti uguali nelle due grandi sezioni del Fondo Antico e del Fondo Moderno e rappresenta un raro caso di raccolta antica di straordinaria completezza ed omogeneità. La collezione comprende manoscritti, incunaboli e parecchie centinaia di edizioni cinquecentesche. Ricchissima e di gran pregio è la sezione sei-settecentesca, che conta più di 4000 volumi.

Fondo Antico

Ne’ miei dolci studi m’acqueto
Ne’ miei dolci studi m’acqueto

La collezione comprende una settantina di manoscritti la cui datazione varia dal XV al XIX secolo. Si tratta di opere che coprono uno spettro piuttosto ampio di discipline scientifiche, tra le quali emergono l’idraulica e la fisica, con scritti riconducibili al mondo dell’insegnamento scolastico, della ricerca scientifica, delle professioni tecniche. La raccolta delle edizioni a stampa si apre con una decina di incunaboli che riguardano soprattutto l’ambito della scienza astronomica medievale e rinascimentale. Quasi seicento sono le edizioni cinquecentine, tra le quali vi è un nutrito gruppo di rarissime edizioni di libri d’abaco e di trattati sull’insegnamento dell’aritmetica. Particolarmente ampia è la sezione dedicata alla produzione storico-scientifica bresciana. Un centinaio sono gli autori presenti in biblioteca. Tra questi vi sono Niccolò Tartaglia, Benedetto Castelli, il principale discepolo galileiano, il gesuita Francesco Lana Terzi, l’astronomo Giovanni Paolo Gallucci da Salò, Orazio Borgondio, Agostino Gallo, Antonio Scaino da Salò e Bernardino Zendrini. Altre sezioni forti della biblioteca sono quelle che fanno riferimento all’architettura militare e all’arte della guerra, all’idraulica, alla meccanica, alla cartografia, agli scienziati gesuiti, all’astrologia. Non mancano poi i grandi testi dell’epoca d’oro della rivoluzione scientifica, a partire dal De revolutionibus di Copernico (Basilea, 1566).  Al fondamentale testo di Copernico si affiancano numerose prime edizioni di Tycho Brahe e di Keplero, nonché tutti i principali lavori di Hevelius, Huygens, Newton, per limitarsi ai più noti. Un’attenzione particolare merita, per numero e valore delle edizioni raccolte, la sezione dedicata a Galileo Galilei; essa comprende quasi tutte le prime edizioni e le più importanti edizioni degli Opera Omnia.

Fondo Moderno

Il Fondo Moderno è dotato di numerose edizioni critiche delle opere dei principali scienziati documentati dal Fondo Antico, come anche dei diversi e più importanti repertori bibliografici e storiografici necessari alla ricerca. Vi sono poi numerosissimi studi monografici, che risultano talvolta essi stessi assai rari. In quanto raccolta documentaria e libraria allestita secondo il progetto e le scelte di una sola persona – che pure si volle spesso avvalere del parare di competenti studiosi – la Biblioteca allestita dall’ ing. Viganò presenta una rara organicità e completezza. Si segnalano in questo settore, per vastità di documentazione, le sezioni dedicate rispettivamente a Leonardo da Vinci e a Galileo Galilei, come pure quella dedicata agli studi di Astronomia.

Fondo Autografi

 La Biblioteca ospita anche un interessante raccolta di “Autografi”. Si tratta di 130 cartelle, organizzate alfabeticamente, che restituiscono campioni di testimonianze autografe in prevalenza ottocentesche, per lo più lettere singole ma anche brevi carteggi, cartoline postali o veloci foglietti spesso trascritti nelle consuete grafie minute e su carta sottile, talora intestata a prestigiose istituzioni scientifiche. Gli autografi rispondono a uno specifico interesse di genere fiorito a partire dalla fine del Settecento. Nel caso del Fondo “Autografi” Viganò la fisionomia risulta con coerenza complementare all’intera compagine libraria e contempla molti autori inclusi nella rassegna. Si annoverano dunque soprattutto lettere scritte da studiosi di fisica, matematica, astronomia e astrologia che fanno da corredo a Galileo Galilei nei suoi rapporti con i Gesuiti e per l’edizione delle sue opere, ma si trovano anche attestati di ingegneri, medici ed esploratori eredi dell’ottimismo illuministico e degli impulsi scientifici e tecnologici alimentati dal patriottismo risorgimentale e post-unitario.

Modalità di accesso al Fondo Antico e Fondo Manoscritti

I volumi del Fondo Antico – segnalati in un volume a stampa intitolato Catalogo della Biblioteca di Scienze «Carlo Viganò». Fondo Antico (1482-1800) e Fondo Manoscritti, Milano, Vita e Pensiero, 1994, pp. XXI, 869 – possono essere consultati solo entro la Biblioteca stessa previo accordo con il Responsabile.