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Viganò goes to Kassel

Dal 2015, l’Università di Kassel (DE) organizza, nell’ambito del corso di laurea in Geistes und Kulturwissenschaften (Scienze umane e culturali), e in particolare dell’iniziativa Italien-Netzwerk (Rete italiana), una giornata di studi dedicata all’Italia, alla sua cultura e al suo patrimonio: l’Italientag (Giornata italiana). Nel 2022 si è dunque giunti all’ottava edizione di questa interessante manifestazione, significativa per rendersi conto, da un lato del livello di conoscenza del patrimonio culturale italiano all’estero e dall’altro per la promozione dello stesso.

Entrata del Gießhaus del campus universitario di Kassel, sede in cui ha avuto luogo l’VIII Italientag

L’edizione 2022 ha avuto luogo nel pomeriggio di lunedì 27 giugno, nel Gießhaus del campus universitario di Kassel, proprio nei giorni successivi all’inaugurazione della quindicesima edizione di Documenta, la kermesse artistica che ha contribuito a rendere famosa la città tedesca dell’Assia. Come si intuisce dal titolo (Italienische Bibliotheken – Räume des Wissens (Biblioteche italiane – Lo spazio del sapere), l’VIII Italientag è stato dedicato alle biblioteche italiane, pubbliche e private, e ai loro fondi speciali.

Locandina con il programma dell’VIII Italientag

Invitati a intervenire sono stati, nell’ordine, Jörg Schwartz, professore di Storia medievale presso l’Università di Innsbruck, con la relazione Umberto Ecos Bibliotheken – real und fiktiv; Pier Angelo Goffi, responsabile della Biblioteca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Brescia e Lucia Mor, professoressa di Letteratura tedesca presso il medesimo ateneo, con la relazione: I fondi della Biblioteca di Storia delle Scienze “Carlo Viganò”; Jakob Luckschewitz ricercatore associato della Kunsthochschule di Kassel (storia dell’arte) con la relazione: Der Parnass von Raffaello bis Raphael. Zur bildlichen Ausstattung italienischer Bibliotheken in der Reproduktionskunst; Federico Scarano, professore di Storia delle relazioni internazionali presso l’Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli” con una comunicazione intitolata Bibliotheken in Neapel und Umgebung: Die Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III im Königlichen Palast von Neapel.

Di particolare interesse la relazione del dott. Goffi e della prof.ssa Mor (qui) che hanno saputo, in maniera coinvolgente, condurre il pubblico nell’esplorazione degli scaffali della Biblioteca di Storia delle Scienze «Carlo Viganò», ricchi di tesori in carta e pergamena che ospitano manoscritti ed edizioni a stampa rare e preziose, rigorosamente attinenti alla sfera scientifica, nella più ampia accezione dell’aggettivo.

Anche l’intervento del prof. Schwartz, incentrato sulla biblioteca di Umberto Eco, ha suscitato notevole attenzione soprattutto per il rapporto dialogico inverso che la Bibliotheca semiologica curiosa lunatica magica e pneumatica del professore alessandrino instaura con la biblioteca dell’ing. Carlo Viganò. Molte edizioni che Eco raccoglieva in quanto “antiscientifiche” compaiono nella biblioteca Viganò proprio perché vessilli di antiscientificità, in opposizione, dunque, all’anima scientifica della raccolta.

Una delle edizioni presentate: Otto von Guericke, Experimenta nova magdeburgica de vacuo spazio, Amsterdam, Johannes Janssonius, 1672 (Viganò FA 6A 171)

Recentemente, non a caso, Giancarlo Petrella concludeva la sua monografia sulla Biblioteca di Storia delle Scienze «Carlo Viganò» con uno spunto proprio sull’immaginato incontro tra i due bibliofili:

Piace qui accennare, in conclusione, a un incontro romantico. Viganò non fece in tempo a dialogare con Umberto Eco, né questi a conoscere una raccolta che avrebbe certo attirato la sua vivissima attenzione. Sebbene Eco amasse ricordare, anche un po’ per vezzo, che la propria “Bibliotheca semiologica curiosa lunatica magica e pneumatica” fosse volutamente anti-scientifica, ospitando solo autori e opere le cui teorie si dimostrarono palesemente false: – «Ho Tolomeo, che si sbagliava sul moto della terra, ma non ho Galileo, che aveva ragione» – amava ripetere ai suoi ospiti. Un punto di incontro lo si sarebbe comunque trovato, in ragione del comune interesse per gli scienziati gesuiti e soprattutto per le numerose edizioni del prediletto Athanasius Kircher. E davanti a questo scaffaletto si sarebbe avviata un’innocua contesa circa la maggiore o minore completezza delle due raccolte. Bizzarrie da bibliofili [*]!

Motivo di orgoglio e di soddisfazione, quindi, il poter illustrare il patrimonio del Centro di Documentazione e Ricerca “Raccolte Storiche” della sede bresciana della Cattolica, finalizzato alla promozione e valorizzazione dei suoi fondi speciali. L’Italientag è stato dunque anche occasione di incontro e di scambio di idee, le quali ci si augura possano anche costituire il punto di partenza per nuovi progetti e collaborazioni internazionali. Per questa ragione, cogliamo l’occasione per ringraziare la prof.ssa Ingrid Baumgärtner, direttrice del dipartimento di Storia Medievale, e la prof.ssa Ni­ko­la Roß­bach, direttrice del dipartimento di Letteratura tedesca moderna per l’invito e per l’importante opportunità concessa.

[*] G. Petrella, «Ne’ miei dolci studi m’acqueto». La collezione di storia della scienza Carlo Viganò, Firenze, Leo S. Olschki, 2020 (Piccola biblioteca umanistica, 3), pp. 86-87.

Diego Cancrini