Descrizione del seminario
Origini e storia
Il Seminario è stato istituito nel maggio 2018 ad opera del Dipartimento di Scienze Storiche e Filologiche, attivo presso la sede bresciana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, per promuovere iniziative di studio, formazione e ricerca nell’ambito linguistico delle civiltà del Vicino Oriente e del Mediterraneo. Nel marzo 2021 è entrato a far parte del Centro di documentazione e ricerca ‘Raccolte Storiche dell’Università Cattolica’ col fine di coordinare nella loro attività la Biblioteca di Studi storico-filologici sulla Bibbia “Felice Montagnini” e l’Archivio di fonti bibliografiche e documentarie “Francesco Vattioni”, divenute ora sue strutture di ricerca. Tali collezioni, costituite sulla base delle biblioteche personali dei due noti orientalisti bresciani cui sono intitolate, col tempo sono state integrate da altri fondi librari. Tra questi spiccano per particolare rilievo scientifico i volumi di Giovanni Garbini, illustre semitista ed ebraista della scuola di Sabatino Moscati, che fornì un contributo critico prezioso e innovativo agli studi storico-filologici sulla Bibbia, come anche quelli appartenuti a don Angelo Porta.
Tra le linee di ricerca del Seminario una particolare attenzione verrà quindi riservata alla Bibbia ebraica, nel complesso delle sue relazioni con il contesto delle lingue e culture del Vicino Oriente, nonché della storia e civiltà del Mediterraneo, al cui interno vanno naturalmente cercate le sue origini.
È parso significativo intitolare il Seminario alla memoria di Luigi Cagni, orientalista di fama internazionale di origini bresciane, che svolse le sue importanti ricerche archeologico-linguistiche nel settore dell’assiriologia e dell’ebraistica.
Cagni orientò i suoi sforzi al fine di favorire scambi e interrelazioni scientifiche tra gli studiosi dei due ambiti per superare diffidenze e contrapposizioni, cercando il dialogo e il confronto nel rispetto della diversità metodologiche e delle competenze, come pure delle finalità specifiche perseguite.
In linea con tali intendimenti, il Seminario accoglierà il contributo di orientalisti interessati a queste linee di ricerca, all’interno di progetti volti a valorizzare l’apporto delle varie culture vicino-orientali alla definizione dell’identità dell’Israele biblico. L’obbiettivo è quindi quello di cercare di cogliere in prospettiva filologica il contributo linguistico e letterario delle civiltà del Mediterraneo antico – incluso il mondo classico – alla formazione e alla trasmissione della Bibbia ebraica. Particolare attenzione sarà riservata al confronto di forme e generi letterari, oltre che di elementi lessicali o morfo-sintattici, che potrebbero aver influenzato l’elaborazione di temi e motivi biblici, all’interno della prospettiva storico-religiosa degli scritti della Bibbia ebraica.
Padre Luigi Cagni (1929-1998)
Pagine dedicate allo studioso cui è intitolato il Seminario
L’attività e il volumetto celebrativo
Il profilo che caratterizza l’attività di L. Cagni è quello storico-archeologico e filologico, riflesso fedelmente dalle stesse linee della sua ricerca.
Giunto all’Istituto Universitario Orientale di Napoli come docente di Storia del Vicino Oriente preislamico, egli portò gradualmente i suoi interessi didattici e scientifici nell’ambito dell’Assiriologia, ottenendo presto l’attivazione di questo insegnamento nell’Ateneo napoletano, dopo averlo professato in quello bolognese e nella facoltà orientalistica del Pontificio Istituto Biblico, a Roma.
In realtà, fin dalla tesi di laurea all’Università di Roma “La Sapienza” i suoi interessi si erano polarizzati sull’Assiriologia; Cagni li aveva poi approfonditi divenendo assistente del suo maestro, Giorgio R. Castellino, e perfezionandosi quindi all’Altorientalisches Seminar all’Università di Heidelberg con Adam Falkenstein e con Burkhart Kienast.
Esperto conoscitore di varie lingue semitiche, dal sumero all’accadico, dall’arabo al siriaco, all’aramaico biblico e all’ebraico, Cagni aveva dedicato i suoi primi saggi all’ebraistica, con contributi volti a studiare analogie e riusi biblici di temi e motivi religiosi e mitologici caratteristici delle fonti mesopotamiche.
Fu anche traduttore e commentatore di vari libri della Bibbia ebraica, in particolare Geremia, Baruc e Lamentazioni, e curò il testo latino di Giobbe nella Neo-Vulgata.
La grande fama internazionale che i suoi studi raggiunsero rapidamente è dovuta in particolare alla sua ideazione e organizzazione all’Orientale di Napoli dei tre celeberrimi convegni internazionali (1980-84) che avviarono lo studio della lingua di Ebla (I Convegno, II Convegno, III Convegno), i cui reperti erano da poco (1975) stati riportati alla luce dalla Missione Archeologica Italiana guidata da Paolo Matthiae dell’Università di Roma “La Sapienza”.
Il volumetto celebrativo. L’opera di Luigi Cagni è rievocata in un volumetto in memoriam curato da amici del Dipartimento di Scienze storiche e filologiche della sede bresciana dell’Università Cattolica, grazie al contributo di colleghi dell’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”, della Sapienza Università di Roma, e dell’Università degli studi di Messina.
Ai vari interventi si affianca la riedizione del saggio introduttivo di Cagni al volume degli Atti del terzo convegno su Ebla, in cui egli tracciava un bilancio critico sui “dieci anni di studi linguistici 1975-85” intercorsi dalla scoperta dei reperti; segue una nota biografica dello studioso e la bibliografia completa dei suoi scritti.
Il volumetto è attualmente accessibile anche da questa pagina web per gentile concessione dell’Editrice Paideia.
Scheda bibliografica:
L’opera di Luigi Cagni : 1929-1998 / a cura di Giancarlo Toloni. – Torino : Paideia, 2018. – 153 pagine ; 21 cm. – Bibliografie. – ISBN 978-88-394-0922-5
Il profilo scientifico
Evento | Data |
Nato a Toline di Pisogne (Brescia) | 4 marzo 1929 |
Entrato nei Chierici Regolari di San Paolo Barnabiti a Cremona | 1 ottobre 1940 |
Scuole medie a Cremona | 1940-1943 |
Ginnasio a Lodi | 1943-1945 |
Noviziato a Monza | 1945-1946 |
Professione religiosa semplice a Monza | 8 settembre 1946 |
Liceo classico a Firenze | 1946-1949 |
Maturità classica a Firenze | 1949 |
Studi teologici a Milano | 1949-1951 |
Professione religiosa solenne a Monza | 7 ottobre 1951 |
Ordinato diacono a Roma | 20 dicembre 1952 |
Ordinato sacerdote a Roma | 4 aprile 1952 |
Diplomato in Archivistica presso l’Archivio Segreto Vaticano | 1953 |
Licenziato in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana | 1954 |
Licenziato in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico | 1956 |
Candidatus ad Lauream al Pontificio Istituto Biblico | 1957 |
Perfezionamento all’Università di Heidelberg (Altorientalisches Seminar) | 1963-1966 |
Laurea in Lettere classiche all’Università di Roma “La Sapienza” | 1 marzo 1966 |
Assistente alla cattedra di Assiriologia Università di Roma “La Sapienza” | 1966-1973 |
Consultore della Pontificia Commissione per la Neo-Vulgata | 1967 |
Diplomato in Archeologia e lingue semitiche | 1968 |
Professore Incaricato (1971-73) e Stabilizzato (1974) di Storia del Vicino Oriente Preislamico all’Istituto Universitario Orientale di Napoli | 1971-1973 1974 |
Professore Incaricato di Assiriologia all’Università di Bologna | 1974-1975 |
Professore Incaricato di Assiriologia alla Facoltà orientalistica del Pontificio Istituto Biblico | 1975-1978 |
Professore Incaricato (1975), Straordinario (1980-83) e Ordinario (1983-98) di Assiriologia all’Istituto Universitario Orientale di Napoli | 1975 1980-1983 1983-1998 |
Assistente Generale nella Curia generalizia dei Barnabiti | 1976-1988 |
Rappresentante legale dell’Ordine Barnabita | 1976-1998 |
Vicario Generale dell’Ordine Barnabita | 1979-1982 |
Direttore degli Annali dell’Istituto Orientale di Napoli – AION | 1981-1998 |
Direttore Dipartimento di Studi Asiatici all’Istituto Universitario Orientale di Napoli | 1991-1997 |
Consultore per le Antichità del Vicino Oriente, incluso il mondo biblico, presso la Direzione Generale dei Musei Vaticani | 1991 |
Affidatario di Lingua e Letteratura ebraica biblica e medievale all’Istituto Universitario Orientale di Napoli | 1992-1998 |
Presidente della Società degli Orientalisti | |
Morto a Roma | 27 gennaio 1998 |
Sepolto al Verano | 30 gennaio 1998 |
La nota biografica (1)
I primi vent’anni
Luigi Cagni nacque a Toline, frazione di Pisogne (Brescia), il 4 marzo 1929.
I primi segni della vivacità d’ingegno, della prontezza e della generosità che animeranno la sua vocazione sacerdotale non sfuggirono al parroco, don Giuliano Bianchi, che lo orientò subito verso i Barnabiti.
Nel 1940 Cagni entrò così nel loro seminario a Cremona, poi a Lodi, per gli studi ginnasiali, e a Monza per il noviziato (1945).
Dopo i voti temporanei, passò allo studentato filosofico S. Paolo, a Firenze, dove frequentò il triennio superiore del liceo classico, quindi nel 1949 si trasferì a Milano al S. Barnaba, la casa madre dei Barnabiti, per gli studi teologici che compì l’anno successivo a Roma.
Dopo la professione solenne, emessa il 7 ottobre 1951, fu ordinato sacerdote a Roma il 4 aprile 1953 dal futuro cardinale Carlo Confalonieri.
Gli studi universitari
Le brillanti doti intellettuali del giovane sacerdote suggerirono ai superiori di destinarlo all’insegnamento di Sacra Scrittura nello studentato romano. Cagni intraprese così gli studi universitari, conseguendo nel 1953 il diploma in Archivistica, presso l’Archivio Segreto Vaticano e nel 1954 la licenza in Teologia, alla Pontificia Università Gregoriana; nel 1956 ottenne anche la licenza in re biblica al Pontificio Istituto Biblico (PIB), e nel 1957 il titolo di candidatus ad lauream.
Alcuni soggiorni di studio a Meitingen, in Baviera, e a Heidelberg gli permisero di perfezionare la conoscenza del tedesco. Iscrittosi nel frattempo alla facoltà di Lettere e Filosofia, presso l’Università di Roma “La Sapienza», ebbe come maestro l’eminente assiriologo Giorgio Raffaele Castellino (cfr. Nicolò Loss, D. Giorgio Raffaele Castellino (1903-1992). Un salesiano asceta dello studio, 1993), che ne curò da vicino la formazione scientifica, e nel 1963 lo inviò a Heidelberg per completare la sua preparazione in vista della tesi.
Cagni vi rimarrà fino al 1966, studiando all’Altorientalisches Seminar sotto la guida di Adam Falkenstein e Burkhart Kienast, approfondendo la conoscenza del sumerico, dell’accadico e dell’archeologia mesopotamica, e frequentando corsi di siriaco e di arabo. Dal 1964 egli aveva iniziato a partecipare alle importanti Rencontres Assyriologiques Internationales, cui interverrà per tutto il resto della sua vita, tenendovi spesso relazioni.
Rientrato a Roma, si laureò in Lettere classiche (1966) alla Sapienza con il prof. Castellino, discutendo una tesi in Assiriologia intitolata L’epopea di Erra, poi pubblicata (1969) e seguita dall’edizione critica del testo cuneiforme (Das Erra-Epos: Keilschrifttext, 1970), edita anche in inglese (The Poem of Erra, 1977).
La carriera accademica: Roma alla Sapienza
La sua carriera accademica iniziò nel 1966 alla Sapienza come assistente di Castellino alla cattedra di Assiriologia: vi resterà fino al 1973, frequentando nel contempo la scuola di perfezionamento in Archeologia orientale e lingue semitiche.
In questi anni inizierà a collaborare a varie riviste scientifiche di carattere orientalistico e biblico, pubblicando nel 1971 la celebre Crestomazia accadica, prezioso strumento didattico apprezzato anche da biblisti ed ebraisti.
Diplomatosi nel 1968, partecipò ai lavori per la pubblicazione della Nova Vulgata (1979) in virtù della nomina (1967) a consultore della Pontificia Commissione per la Neo-Vulgata.
La carriera accademica: Napoli all’Istituto Universitario Orientale
All’Istituto Universitario Orientale (IUO) di Napoli nel 1971 ricevette l’incarico dell’insegnamento di Storia del Vicino Oriente preislamico, poi stabilizzato nel 1974, e nel 1975 vi ottenne l’istituzione della cattedra di Assiriologia, che ricoprirà da incaricato finché ne diverrà professore straordinario (1980) e poi ordinario (1983).
Dal 1973 al 1978 aveva accettato di tenere temporaneamente l’insegnamento di Assiriologia alla facoltà orientalistica del Pontificio Istituto Biblico (PIB), professandolo nel 1974-75 anche all’Università di Bologna, ma in seguito il suo impegno maggiore sarà rivolto all’IUO di Napoli, dove fu un autentico promotore culturale e un abile organizzatore scientifico.
La produzione scientifica
La sua attività accademica, oltre alla docenza, consistette soprattutto nella ricerca, che diede vita a una ricca produzione scientifica, tra monografie, articoli, collaborazioni e recensioni; partecipò a rilevanti progetti di ricerca, intervenendo e organizzando congressi e convegni internazionali, così da costituire una fittissima rete di relazioni scientifiche con studiosi di tutto il mondo.
Tra gli amici si contavano i nomi più rappresentativi dell’orientalistica italiana e internazionale, semitisti e assiriologi di vaglia come G. Garbini, M. Liverani, G. Pettinato, F. Pomponio, C. Saporetti, e D.A. Dandamayev, I.J. Gelb, F. Joannès, W. G. Lambert, W. von Soden, M.W. Stopler, F. Vallat, J.J. van Dijk.
Dal 1981 sino alla morte terrà la direzione scientifica degli Annali dell’IUO di Napoli, contribuendo all’ulteriore qualificazione e diffusione della rivista.
Le linee principali della sua ricerca riguardano l’attività scientifica svolta all’interno della Commissione per i Dizionari Assiri, presso l’Unione Accademica Nazionale, e in particolare il progetto per il Dizionario Neosumerico, da questa patrocinato, quindi quello intrapreso nel 1978, e da lui diretto, intitolato Storia ed economia della Mesopotamia nel periodo achemenide (539-330 a.C.), in seguito ampliato fino a comprendere anche il periodo neobabilonese (626-539 a.C.).
Tuttavia l’iniziativa che più lo impegnò fu l’ideazione e l’organizzazione dei tre grandi convegni internazionali sulla lingua di Ebla, tenutisi all’IUO di Napoli nel 1980, 1982, 1985, dei quali fu autentico animatore e moderatore, curandone anche la pubblicazione degli Atti (I Convegno, II Convegno, III Convegno).
Il clima della discussione scientifica fu notoriamente acceso, con posizioni critiche anche contrastanti, esigendo quindi la ripresa dei lavori a Heidelberg nel 1986, dove Cagni intervenne con una propria relazione (“Offerte sacrificali e votive a Ebla”, 1988).
Lo studioso barnabita aveva ormai raggiunto una autorevolezza internazionale nell’ambito degli studi assiriologici, tanto da meritare la nomina (1991) a Consultore per le Antichità del Vicino Oriente, incluso il mondo biblico, presso la Direzione Generale dei Musei Vaticani; da poco aveva ricevuto anche il prestigioso incarico della direzione della sezione “Letterature mesopotamiche” della serie “Testi del Vicino Oriente antico” di Paideia. Nello stesso anno sarà eletto Direttore del Dipartimento di Studi Asiatici, all’IUO di Napoli, rimanendovi in carica per vari mandati, fino alla morte (1997).
Titolare del corso di Lingua e letteratura ebraica dopo Francesco Vattioni
Nel 1992 aveva assunto generosamente per supplenza anche l’incarico del corso di Lingua e Letteratura ebraica biblica e medievale, rimasto vacante per il pensionamento del titolare, Francesco Vattioni.
In realtà era stato lo stesso Vattioni, bresciano a sua volta, a segnalare la candidatura di Cagni al Preside della Facoltà, spiegando che ne avvaloravano la nomina la brillante licenza in Scienze bibliche al PIB, nonché le numerose e validissime sue pubblicazioni scientifiche nel settore dell’ebraistica (2).
L’ultimo anno
Prossimo ormai ai settant’anni, colleghi e amici volevano dedicargli un volume celebrativo, alla cui estensione le adesioni, che giungevano numerosissime da ogni parte – e di cui Luigi fingeva di stupirsi con malcelato orgoglio –, stavano dando una corposità straordinaria.
Preso dalle sue molteplici attività nel mondo accademico e dalle varie responsabilità assunte contemporaneamente nel governo del suo Ordine, fino a divenirne Vicario generale, gli fu praticamente impossibile prendere in considerazione i disturbi da cui era affetto da qualche tempo. Il 21 gennaio 1998, ritornando a Roma da Napoli, in treno come al solito, vi giunse con la febbre alta.
Ricoverato all’ospedale San Camillo di Roma il 25 gennaio, perse quasi subito conoscenza, decedendo il 27 gennaio per complicazioni renali e un ictus cerebrale, causato da una gravissima glicemia. Fu sepolto a Roma al Verano il 30 gennaio 1998.
(1) Testo reimpaginato di: Nota biografica / Giancarlo Toloni // In: L’opera di Luigi Cagni : 1929-1998 / a cura di Giancarlo Toloni. – Torino : Paideia, 2018. – pagine 123-126. File con l’impaginazione originale
(2) Sui rapporti umani di stima e amicizia, oltre che di collaborazione scientifica dei due rimandiamo al contributo Francesco Vattioni e Luigi Cagni, due illustri orientalisti di origini bresciane, di prossima pubblicazione nei Commentari dell’Ateneo di Brescia per l’Anno 2017, Anno Accademico CCXVI, Brescia.
I volumi celebrativi
Studi sul Vicino Oriente antico dedicati alla memoria di Luigi Cagni, 2001
Opera promossa dal Dipartimento di Studi Asiatici dell’Università degli studi di Napoli “L’Orientale” in collaborazione con l’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente e la Direzione generale dei Musei Vaticani a cura di Simonetta Graziani, originariamente per celebrare il 70° anno di Luigi Cagni, e divenuto poi “in memoriam”, a seguito della morte dello studioso; i quattro volumi di cui consta l’opera, per un totale di 2270 pagine, raccolgono i contributi di colleghi e amici orientalisti e biblisti, a ricordo della sua opera scientifica di assiriologo ed ebraista.
Scheda bibliografica:
Studi sul vicino Oriente antico dedicati alla memoria di Luigi Cagni / a cura di Simonetta Graziani, con la collaborazione di Maria C. Casaburi e Giancarlo Lacerenza ; in collaborazione con Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente, Direzione generale dei Musei Vaticani. – Napoli : Istituto Universitario Orientale, 2000, stampa 2001. – 4 volumi ; 24 cm. – (Series minor / Istituto Universitario Orientale, Dipartimento di studi asiatici ; [poi] Università degli studi di Napoli L’Orientale, Dipartimento Asia, Africa e Mediterraneo ; 61)
Volume 1: XLVIII, 561 pagine. : 92 illustrazioni, 1 ritratto : 24 cm |
Volume 2: pagine VIII, 564-1217 : 96 illustrazioni ; 24 cm |
Volume 3: pagine VII, 1220-1744 : 22 illustrazioni ; 24 cm |
Volume 4: pagine VII, 1746-2270 : illustrazioni ; 24 cm |
Contributi in lingua italiana, inglese, francese, tedesca. 136 saggi in differenti lingue, ad opera di esperti e studiosi di fama internazionale, articolti in due sezioni fondamentali: quelli di argomento assiriologico e mesopotamico, contenuti nel 1 e nel 2 volume, e quelli di argomento biblico, semitico e storico-religioso, raccolti nel 3 e nel 4 volume. Le tematiche proposte testimoniano non soltanto la multiformità e la complessità dell’argomento trattato, ma conducono anche a un’entusiasmante interazione e confronto tra differenti settori di studio. I contributi, infatti, nel ripercorrere approfonditamente la storia e la religione del Vicino Oriente, attingono a campi quali la filologia, l’epigrafia, l’antropologia e la letteratura, pur collegandosi in modo eterogeneo, grazie a una trattazione sistematica e puntuale. Per gli studi sull’Assiria e la Mesopotamia i saggi spaziano dalle concezioni ultraterrene del mondo mesopotamico al sistema di misura, passando per le tradizioni cerimoniali, i culti agli dèi e la struttura della società. Gli studi storico-religiosi si sviluppano attraverso l’analisi di episodi biblici, di rituali religiosi, di antichi documenti come il codice di Beza, nonché affrontando temi quali la relazione tra la Bibbia e la scrittura cuneiforme, l’influenza del testo biblico sulla letteratura e un’indagine terminologica sulle origini del fondamentalismo. |
L’opera di Luigi Cagni (1929-1998), 2018
Volumetto celebrativo dell’opera scientifica di Luigi Cagni, promosso dalla Biblioteca di studi storico-filologici sulla Bibbia “F. Montagnini” e dall’Archivio di fonti bibliografiche e documentarie sul Vicino Oriente antico “F. Vattioni” del Dipartimento di Scienze storiche e filologiche, attivo presso la sede bresciana dell’Università Cattolica, e curato da Giancarlo Toloni, nel ventesimo anniversario della morte dello studioso di origini bresciane.
Scheda bibliografica:
L’opera di Luigi Cagni : 1929-1998 / a cura di Giancarlo Toloni ; [contributi di Giancarlo Toloni, Mario Taccolini, Filippo M. Lovison, Simonetta Graziani, Francesco Vincenzo Pomponio, Carlo Zaccagnini, Maria Giovanna Biga, Riccardo Contini, Luigi Cagni]. – Torino : Paideia, 2018. – 153 pagine ; 21 cm. – Bibliografie. – ISBN 978-88-394-0922-5
Contenuto:
1. | Un’eredità che non si corrompe : a vent’anni dalla morte di Luigi Cagni / Giancarlo Toloni, pagine 11-14 Testo digitale del primo capitolo |
2. | “In memoriam» di Luigi Cagni / Mario Taccolini, pagine 15-17 Testo digitale del secondo capitolo |
3. | P. Luigi M. Cagni barnabita / Filippo M. Lovison, pagine 19-29 Testo digitale del terzo capitolo |
4. | Luigi Cagni a Napoli, e all’Orientale / Simonetta Graziani, pagine 31-58 Testo digitale del quarto capitolo |
5. | Padre Cagni e l’Assiriologia / Francesco Vincenzo Pomponio, pagine 59-76 Testo digitale del quinto capitolo |
6. | Luigi Cagni e la storia del Vicino Oriente antico / Carlo Zaccagnini, pagine 77-84 Testo digitale del sesto capitolo |
7. | Luigi Cagni e i convegni napoletani su Ebla / Maria Giovanna Biga, pagine 85-93 Testo digitale del settimo capitolo |
8. | Luigi Cagni e alcune fonti nelle lingue semitiche occidentali / Riccardo Contini, pagine 95-103 Testo digitale dell’ottavo capitolo |
9. | Filologia e umanità : Luigi Cagni e gli studi storico-filologici sulla Bibbia ebraica / Giancarlo Toloni, pagine 105-118 Testo digitale del nono capitolo |
10. | Ebla 1975-1985 : dieci anni di studi linguistici e filologici / Luigi Cagni, pagine 119-122 Testo digitale del decimo capitolo |
11. | Nota biografica / Giancarlo Toloni, pagine 123-126 Testo digitale dell’undicesimo capitolo |
12. | Bibliografia degli scritti / Giancarlo Toloni, pagine 127-153 Testo digitale del dodicesimo capitolo |
Cfr. la recensione di Maria Giulia Amadasi Guzzo : Due colleghi all’Orientale di Napoli. Review Article: G. Toloni 2016 (a cura di), L’opera di Francesco Vattioni (1922-1995), Brescia, Paideia, 138 pagine, ISBN: 978-88-394-0895-2 ; G. Toloni 2018 (a cura di), L’opera di Luigi Cagni (1929-1998), Brescia, Paideia, 153 pagine, ISBN 978-88-394-0922-5″ // In: Vicino Oriente, XXII (2018), pagine 149-152; cfr. la recensione di Gian Luigi Prato: Giancarlo Toloni (ed.), L’opera di Luigi Cagni (1929-1998), Paideia, Torino 2018, p. 153, cm. 21, ISBN 978-88-394-0922-5 // In: Rivista Biblica, LXVII (2019), pagine 311-313 |
Il P. Luigi Giovanni M. Cagni (1929-1998). In memoriam, 1998
Estratto da Barnabiti Studi, rivista dei Chierici Regolari di San Paolo Barnabiti, con un dettagliato e documentato profilo bio-bibliografico di Luigi Cagni barnabita e studioso, seguito da una rassegna bibliografica dei suoi scritti (142), stilato dall’omonimo P. Giuseppe Maria Cagni.
Scheda bibliografica:
Il P. Luigi M. Cagni (1929-1998) : in memoriam / Giuseppe Maria Cagni // In: Barnabiti studi. – 15 (1998). – pagine 337-385
La bibliografia degli scritti
La rassegna bibliografica allegata – che rielabora e integra quella apparsa in S. Graziani (a cura di), con la collaborazione di M. C. Casaburi e G. Lacerenza, Studi sul Vicino Oriente Antico dedicati alla memoria di Luigi Cagni (Dipartimento di Studi Asiatici. Series Minor LXI), Istituto Universitario Orientale, Napoli 2000 [i.e. 2001], volume I, pagine xv-xxxv – raccoglie gli scritti scientifici di Luigi Cagni, disposti in ordine alfabetico, anno per anno, secondo i vari generi editoriali, a partire dalle monografie e dagli articoli, fino ai contributi a opere collettive e alle recensioni. Essa non include perciò gli scritti relativi alle vicende dell’Ordine Barnabita, nel cui ambito Luigi Cagni ricoprì importanti incarichi direttivi, né quelli di carattere divulgativo, in quanto non inerenti all’ambito dell’orientalistica; per essi si rimanda alla prima raccolta bibliografica stilata da G. M. Cagni, Il P. Luigi Giovanni M. Cagni (1929-1998). In memoriam, in Barnabiti Studi 15 (1998), pagine 337-385, specialmente pagine 374-385.
Bibliografia degli scritti / Giancarlo Toloni // In: L’opera di Luigi Cagni : 1929-1998 / a cura di Giancarlo Toloni. – Torino : Paideia, 2018. – pagine 127-153
Testo digitale completo
La biblioteca personale
Nella lista che presentiamo in allegato sono registrati 823 opere appartenute alla biblioteca personale di padre Luigi Cagni.
In memoriam
Sono elencati nella tabella che segue sette dei necrologi più significativi apparsi “in memoriam” di padre Luigi Cagni. Per quattro di essi si offre la possibilità di leggere il testo completo.
1. | Simonetta Graziani, P. Giovanni Luigi Cagni (4 marzo 1928 – 27 gennaio 1998), in Annali. Rivista del Dipartimento di studi asiatici e del Dipartimento di studi e ricerche su Africa e Paesi arabi, Istituto Universitario Orientale, 56/3 (1996), pagine 433-436 Testo digitale completo |
2. | Simonetta Graziani, Luigi Giovanni M. Cagni, March 4, 1929 – January 27, 1998, in Archiv für Orientforschung: Internationale Zeitschrift für die Wissenschaft vom Vorderen Orient, 44-45 (1997-98), pagine 579-581 Testo digitale completo |
3. | Francesco Pomponio, In memoriam: P. Luigi Giovanni Cagni (1929-1998), in Orientalia. Commentarii trimestres a Facultate studiorum orientis antiqui Pontificii Instituti Biblici, 67/3 (1998), pagine 303-305 Testo digitale completo |
4. | Giuseppe M. Cagni, Il P. Luigi Giovanni M. Cagni (1929-1998): In memoriam, in Barnabiti Studi, 15 (1998), pagine 337-385 |
5. | Giovanni Rizzi, Luigi Cagni, in R. Fabris – G. Ghiberti – E. Manicardi (a cura di), Al primo posto le Scritture. Biblisti italiani del 900, Caltanissetta-Roma, Salvatore Sciascia Editore, 2014, pagine 58-64 |
6. | Giovanni Pettinato, In memoriam. Luigi M. Cagni assiriologo, barnabita e biblista, in Henoch, 20 (1998), fascicolo 1, pagine 107-109 Testo digitale completo |
7. | Mita Mei (a cura di), Luigi M. Cagni: padre e studioso, con gli interventi di Giovanni Pettinato, Roberto Tottoli e Antonio Fappani, Pisogne, Comune di Pisogne, Assessorato alla Cultura, 2000, 53 pagine, 8 pagine di tavole, (Quaderni della Biblioteca, 2) |
Fondi del Seminario
Archivio “Francesco Vattioni” – Archivio di fonti bibliografiche e documentarie sul Vicino Oriente antico ”Francesco Vattioni”
L’acquisizioneè avvenuta nel febbraio 2015, quando l’amministrazione civica di Orzinuovi deliberò la concessione in comodato d’uso del fondo librario dell’illustre orientalista di origine orceana all’Università Cattolica del Sacro Cuore, Sede di Brescia, in particolare alla Biblioteca di Studi storico-filologici sulla Bibbia “Felice Montagnini” che vi ha sede. Il fondo concesso in uso consta di circa un migliaio di volumi storico-filologici sulla Bibbia e sulle culture ad essa contigue, nonché di vario materiale documentale.
Archivio “Francesco Vattioni”. Fondo Giovanni Garbini
Il fondo è costituito dalla biblioteca personale del celebre orientalista Giovanni Garbini, Emerito di Filologia semitica all’Università di Roma “La Sapienza” e Accademico dei Lincei. Già costituito con i volumi che egli stesso aveva destinato al Fondo Vattioni, la raccolta è ora in corso di completamento con l’acquisizione dei restanti. Il fondo consta, ad oggi, di circa 300 volumi.
Biblioteca “Felice Montagnini” – Biblioteca di studi storico-filologici sulla Bibbia “Felice Montagnini”
La Biblioteca di studi storico-filologici sulla Bibbia “Felice Montagnini” è sita nel complesso delle strutture bibliotecarie della sede bresciana dell’Università Cattolica, accanto alla Biblioteca di storia delle scienze “Carlo Viganò”. Il lascito del 2013 che ha dato origine alla biblioteca di sudi biblici consta di circa 2500 volumi. La prospettiva storico-filologica dell’attività del professor Montagnini ben s’accorda quanto a metodologia con le molteplici discipline afferenti al Dipartimento di Scienze storiche e filologiche.
Biblioteca “Felice Montagnini”. Fondo Angelo Porta
Nel maggio 2014 la Biblioteca di Studi storico-filologici sulla Bibbia “Felice Montagnini” si è arricchita ulteriormente grazie al lascito di mons. Angelo Porta, che ha fatto dono della sua biblioteca personale alla sede bresciana dell’Università Cattolica. In particolare, i testi attinenti al mondo della Bibbia sono stati riservati alla Biblioteca Montagnini, allestendo un fondo di più di 500 volumi (“Fondo Porta”) di taglio prettamente filologico-linguistico.
Archivio di fonti bibliografiche e documentarie sul Vicino Oriente antico ”Francesco Vattioni”
Origini e storia
Origine
L’Archivio è stato allestito sulla base della biblioteca personale di mons. Francesco Vattioni, affidata all’Università Cattolica da parte del Comune di Orzinuovi, suo paese natio, d’intesa con i suoi Familiari. Vi si riflette la complessità degli interessi di ricerca dello studioso, che dal mondo biblico progressivamente si volse alla semitistica, in particolare alle lingue e alle religioni del Vicino Oriente antico. Si tratta quindi di un fondo bibliografico e documentale molto specialistico, destinato primariamente a studiosi e ricercatori.
In linea con questi intendimenti, l’amministrazione civica di Orzinuovi, primo destinatario del lascito, ha voluto concederne l’uso alla sede bresciana dell’Università Cattolica, in vista di una più ampia fruizione da parte della comunità scientifica, e come monito a educare le giovani generazioni alla conoscenza della Bibbia nel suo ambito storico e naturale vicino-orientale.
Rassegna stampa
Nasce l’Archivio sul Vicino Oriente antico È stato allestito nella sede di Brescia con la biblioteca personale di monsignor Francesco Vattioni, alla cui memoria è dedicato. La figura e l’opera scientifica dell’orientalista saranno ricordate giovedì 10 marzo a 20 anni dalla scomparsa di Giancarlo Toloni Cattolica News del 3 marzo 2016 |
S’inaugura l’archivio “Francesco Vattioni” di Tonino Zana Giornale di Brescia del 9 marzo 2016, pagina 24 |
Vattioni, il teologo che parlava aramaico Fu studioso di patristica, di filologia biblica all’Istituto Orientale di Napoli e anche giornalista In Cattolica un incontro pensato per celebrare la figura e lo spessore culturale del sacerdote nato ad Orzinuovi di Luciano Costa Bresciaoggi del 10 marzo 2016, pagina 47 |
Monsigno Vattioni, una vita per l’Oriente A 20 anni dalla morte l’Università Cattolica di Brescia ricorda la figura dello studioso di origini orceane legato all’Ateneo “L’Orientale” di Napoli di Massimo Venturelli La voce del Popolo del 10 marzo 2016 |
In Cattolica i libri di don Vattioni, cultore di lingue antiche La cerimonia di Chiara Daffini Il Giornale di Brescia dell’11 marzo 2016, pagina 17 |
La sede
Grazie a una convenzione interna, l’Archivio Vattioni è collocato temporaneamente presso l’Archivio Storico Diocesano, in via Gabriele Rosa, 30 (con accesso dall’ingresso esterno della Biblioteca “O. Marcolini”, dell’Università Cattolica).
L’acquisizione
L’acquisizione è avvenuta nel febbraio 2015, quando l’amministrazione civica di Orzinuovi deliberò la concessione in comodato d’uso del fondo librario dell’illustre orientalista di origine orceana all’Università Cattolica del Sacro Cuore, Sede di Brescia, in particolare alla Biblioteca di Studi storico-filologici sulla Bibbia “Felice Montagnini” che vi ha sede.
La forma di regolamentazione adottata è quella del prestito gratuito permanente, in virtù del quale il Comune di Orzinuovi mantiene la proprietà dei volumi, mentre la loro custodia e valorizzazione sono affidate alla sede bresciana dell’Università Cattolica. Il fondo Vattioni è rimasto perciò unito, e catalogato secondo tempi e modalità concordate, cioè nel corso di un anno a cura della Cattolica e senza oneri per il Comune, ottenendo una collocazione tale da renderne più evidente il pregio e il valore scientifico. È doveroso quindi esprimere un cordiale ringraziamento all’amministrazione civica di Orzinuovi e ai Familiari di mons. Vattioni per la sensibilità e l’impegno nel condividere attivamente la realizzazione di un’iniziativa di alto profilo culturale.
Fondi
Il fondo
Il fondo concesso in uso consta di circa un migliaio di volumi storico-filologici sulla Bibbia e sulle culture ad essa contigue, nonché di vario materiale documentale, costituito perlopiù da note e appunti inerenti all’epigrafia e alle lingue semitiche.
L’Archivio affiancherà così la Biblioteca Montagnini, quale importante strumento per la ricerca di base sulla Bibbia ebraica all’interno del suo ambiente naturale, il Vicino Oriente. Del resto mons. Vattioni iniziò la sua ricerca proprio dalle Scritture dell’Israele antico, facendosi fautore di uno studio biblico opportunamente situato nel suo contesto storico, così da poter effettuare la necessaria comparazione tematica, oltre che filologico-linguistica, con le culture limitrofe.
Né avrebbe potuto esser altrimenti: le scoperte archeologiche e i ritrovamenti di papiri e iscrizioni che si susseguirono negli ultimi due secoli avevano ribadito che la Bibbia ebraica – fino ad allora considerata un unicum – ha dei precedenti e/o dei paralleli nelle culture ad essa contigue. La necessità per lo studio biblico di un confronto aperto e senza preconcetti con queste testimonianze non poteva certamente sfuggire a un critico attento e libero come Vattioni, che vi si dedicò con impegno fin dalle prime ricerche, contribuendo su vari fronti a renderlo possibile.
Il contenuto
L’Archivio comprende lessici e dizionari, concordanze e grammatiche delle lingue orientali e classiche, commentari alla Bibbia ebraica, ai Deuterocanonici e al Nuovo Testamento, inclusa una ricca serie di saggi e monografie. Esso è però arricchito soprattutto dal prezioso materiale documentario di carattere linguistico ed epigrafico, pazientemente raccolto dallo studioso, e così da note e appunti che hanno scandito la sua ricerca.
A ciò si devono aggiungere le tesi di laurea dirette dallo studioso, che naturalmente non potranno essere rese disponibili alla consultazione se non con l’esplicito consenso di chi le ha redatte. Si tratta di materiale che attesta la qualificata e multiforme attività di mons. Vattioni, le cui conoscenze si estendevano a vari settori scientifici, dall’ebraistica e semitistica alla filologia biblica, alla papirologia e alla letteratura cristiana antica, con una competenza che va dallo studio delle lingue e delle letterature fino alle iscrizioni e alle religioni vicino-orientali.
Le opere più importanti
Oltre ai saggi e alle importanti monografie di carattere storico, archeologico e filologico-linguistico su Ugarit e la Mesopotamia – Hatra in particolare –, sui Fenici e sull’Egitto, si devono segnalare gli Atti – talora purtroppo incompleti – dei vari Convegni dell’ Università di Sassari e di Cagliari , che riflettono un interesse specifico di mons. Vattioni, a partire da quelli su L’Africa Romana e sulla Linguistica dell’area mediterranea sul tema “Circolazioni culturali nel mediterraneo antico”.
L’opera più prestigiosa
L’opera più prestigiosa rimane senza dubbio la collana Sangue e antropologia biblica, opera che lo rese celebre tra gli orientalisti, non solo in Italia. In effetti Vattioni cercò sempre il confronto sul piano metodologico anche con studiosi appartenenti ad altre aree scientifiche. Da ciò ebbero origine i ben noti convegni interdisciplinari su Sangue e antropologia (1980-1991), il cui tema, prevalentemente biblico, veniva considerato anche da altre angolazioni, coinvolgendo perciò sia biblisti sia professori universitari. Così dal mondo della Bibbia si spaziava a quello della patristica e della letteratura cristiana antica, alla liturgia, ai riti e al culto, alla teologia e al Medioevo, come attestano i sottotitoli dei singoli volumi che raccolgono gli Atti, a ribadire l’apertura alla ricerca storica, antropologica e letteraria perseguita dall’iniziativa di Vattioni.
Catalogazione bibliografica
La catalogazione e la collocazione
L’Archivio comprende documentazione e scritti di carattere orientalistico provenienti dalla biblioteca personale di mons. Vattioni. Le varie fonti sono catalogate all’interno del Sistema bibliotecaroio e documentale d’Ateneo (il Catalogo generale dell’Università Cattolica), ma nella segnatura dei singoli volumi è indicata espressamente la loro appartenenza all’Archivio Vattioni, nel quale si trovano di fatto; non sono disponibili al prestito ma alla sola consultazione, su appuntamento. Questo per garantirne sempre l’immediata disponibilità.
I volumi del Fondo Vattioni sono collocati nella raccolta Archivio di fonti bibliografiche e documentarie sul Vicino Oriente antico ”Francesco Vattioni” e sono sono reperibili nel loro insieme in ordine di collocazione nel catalogo della Biblioteca dell’Università Cattolica digitando Fondo Vattioni dopo aver scelto cerca Collocazione (829 ricorrenze). La raccolta così estratta è poi consultabile oltre che in ordine di Collocazione, anche in ordine di Autore, o di Titolo, o di Anno crescente, o di Anno decrescente. Anche le Sezioni tematiche di seguito illustrate possono essere impiegate come filtro per la ricerca nel catalogo.
Le sezioni tematiche
(200-240 d.C.) dalla Porta urbica nord
Si è scelto di suddividere questo ricco fondo librario e documentario all’incirca in una ventina di sezioni tematiche, sulla base della natura dei volumi. Le sezioni riprendono la denominazione dei vari settori scientifico-disciplinari dell’orientalistica, con alcune importanti integrazioni.
In ordine alfabetico si succedono quindi: storia, arte e archeologia del Vicino Oriente antico, assiriologia, anatolistica, ebraistica e semitistica, studi neotestamentari, islamologia e arabistica, religioni del mondo classico e vicino-orientale, letterature e civiltà classiche, e antichità africane. A sé stanno le sezioni degli strumenti, cioè enciclopedie e dizionari, periodici, opuscoli ed estratti. Similmente sono state riunite a parte le varie collezioni che Vattioni possedeva, per facilitarne la reperibilità.
Le sezioni speciali
Particolare interesse rivestono tre sezioni speciali. Una, suddetta, riguarda le numerose tesi di laurea seguite da Vattioni. Un’altra contiene i suoi stessi scritti, cioè monografie e contributi vari, da lui conservati e ora qui disponibili. Un’ultima sezione raccoglie note e appunti personali, con materiale relativo a studi pubblicati, ma anche lavori semplicemente abbozzati. Di speciale interesse sono anche le numerose annotazioni dello studioso circa qualche testo studiato. In un secondo tempo, semmai, le si potrà catalogare con un protocollo descrittivo specifico, che ne descriva brevemente il contenuto.
Monsignor Francesco Vattioni
Scheda biografica
1922 | Nato a Orzinuovi (Brescia) il 3 febbraio del 1922. |
1945 | Ordinato sacerdote a Botticino Sera (Brescia) il 17 marzo 1945 |
1946-1993 | Residente con continuità a Roma presso il Convitto San Carlo al Corso, via del Corso 437, Roma |
1946 | Studioso e insegnante di Religione a Roma dal 1946 |
1946 | Canonico della Basilica di San Lorenzo in Lucina a Roma dal 1946 |
1948 | Licenziato in Teologia presso il Pontificio Collegio “Angelicum” nel 1948 |
1952 | Licenziato in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico nel 1952 |
1967 | Libero docente in Filologia biblica presso l’Università di Roma “La Sapienza” nel 1967 |
1967 | Consultore della Pontificia Commissione per la Neo-Vulgata nel 1967 |
1968-1973 | Affidatario di Ebraico biblico presso l’Università di Roma “La Sapienza” dal 1968 al 1973 |
1975 | Affidatario della cattedra di Semitistica presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli dal 1975 |
1977-1992 | Professore Incaricato (1977-1980), Straordinario (1980-1983) e Ordinario (1983-1992) di Lingua e Letteratura ebraica biblica e medievale presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli |
1995 | Morto a Gussago (Brescia) il 13 dicembre 1995; sepolto a Orzinuovi (Brescia) il 16 dicembre 1995 |
Profilo accademico. Testo di Luigi Cagni
Molti anni fa don Francesco (non era ancora “monsignore”, ma questo titolo non fu mai in uso tra noi, suoi colleghi ed amici), nel contesto del suo grande impegno negli studi, dichiarava di voler morire sui libri. Si riferiva a quelli biblici e a quelli affini, facenti loro corona. Mantenne fede al suo impegno e fu profeta della sua fine. Venne da Brescia a Roma per gli studi universitari teologici, biblici e vicino-orientali, che compi negli anni 1946-1952 all’Angelicum e all’Istituto Biblico. A Roma ottenne di porre la sua stabile dimora per i restanti 50 anni delta sua vita.
Dal punto di vista dei titoli accademici non volle andare oltre la Licenza e ciò gli sbarrò l’accesso all’insegnamento negli atenei pontifici; si dedicò cosi all’insegnamento della religione nelle scuole statali, riservando ogni pomeriggio alla ricerca scientifica in importanti biblioteche romane: Istituto Biblico, École française, Apostolica Vaticana, Deutsche Historische Institut, ecc. Qui apparve sempre come un’ “istituzione” per la sua autorità scientifica. Lo fu anche dal punto di vista dell’immagine esterna: sempre in veste talare ed eternamente imbacuccato (cappotto, sciarpa, baschetto).
F. Vattioni fu uno studioso fecondissimo, di grande spicco e di fama internazionale. I suoi titoli scientifici sono circa 200 e spaziano in tutti i campi delta semitistica. Molto apprezzati ed attesi furono i suoi Saggi di bibliografia semitica, che pubblicò annualmente negli Annali dell’Istituto Orientale di Napoli a partire dal 1983. Fece viaggi di studio in Libia, Tunisia e Iran.
In campo biblico dedicò il suo impegno e la sua competenza alla preparazione dei 3 volumi di Sacra Bibbia della Marietti, di cui fu anche condirettore (1960); alla revisione delta traduzione italiana delta Bibbia (1969-1971); alla preparazione della Neo-Volgata (dal 1968); alla direzione dell’edizione italiana delta Bibbia di Gerusalemme (1974); all’edizione critica dei canti biblici del Salterio di Pontida (Vaticano latino 82) (1977). Nel 1967 ottenne la Libera docenza in “Filologia biblica” e la esercitò per cinque anni presso l’Università statale di Roma.
So di avergli procurato una grande soddisfazione quando nel 1977 riuscii a farlo chiamare come docente di “Lingua e letteratura ebraica biblica e medievale” presso l’Istituto Orientale di Napoli , dove divenne presto professore ordinario. Ciò rappresentò il ben meritato coronamento delta sua intensa ricerca scientifica. Don Francesco fu uno spirito vivace e generoso, caratteristico per i suoi giudizi acuti e per il suo linguaggio incisivo, talvolta anche tagliente, con tutte le conseguenze del caso… Per questo fu amato da tutti coloro che ben lo conobbero, al di là della scorza. Solo alla fine si rinchiuse motto in se stesso, a causa del decadimento fisico, e si aperse solo con pochissimi. Ho conversato un’intera mattinata con lui, di molte cose, pochi giorni prima del suo ricovero in rianimazione.
Lo ricordo con stima e nostalgia. Ora che è nella luce eterna, gli vorrei amichevolmente domandare se condivide ancora il suo deciso e reciso giudizio sui manoscritti di Qumran. Erano totalmente assenti dalla sua biblioteca personale e dai suoi manoscritti, che ho attentamente compulsato dopo il suo ritorno alla casa del Padre. *
* Mons. Francesco Vattioni / Luigi Cagni // In: Biblica et semitica : studi in memoria di Francesco Vattioni / a cura di Luigi Cagni. – Napoli : Istituto universitario orientale, 1999 [i.e. 2000]. – pagine ix-x. – (Series minor. Istituto universitario orientale. Dipartimento di studi asiatici ; 59)
Profilo biografico. Testo di Felice Montagnini
Mons. Francesco Vattioni, agli occhi degli amici ed estimatori, rappresenta una tipica figura di studioso ricercatore. Appassionato alla scienza biblica fin dagli anni del Seminario, poco dopo l’ordinazione sacerdotale, ricevuta a Botticino Sera il 17.3.1945, nella immediata e sofferta vigilia della fine della guerra, fu per alcuni mesi vicario parrocchiale a Gambara; ma non tardò a chiedere al Vescovo, Mons. Tredici, che gli consentisse di seguire la sua vocazione. Si stabilì quindi a Roma, dove perfezionò i suoi studi presso il Pontificio Istituto Biblico.
La residenza scelta, il Convitto di San Carlo al Corso, gli consentiva di frequentare con ammirata costanza la biblioteca dell’Istituto, dove (privilegio riservato a pochi studiosi) ebbe ben presto un posto riservato; ma gli rese possibile anche coltivare amicizie all’interno di alcuni dicasteri di Curia. Delle notizie che gliene venivano si serviva come di sale per dar sapore al suo tenace attaccamento agli amici di Brescia, con i quali si incontrava sia nella residenza romana, sia nelle visite periodiche alla sua terra.
Il carattere sapidamente burbero di Don Francesco suggerì a qualcuno l’idea di paragonarlo a San Girolamo. Accostamento audace solo all’apparenza, perché con il Santo, oltre all’amore viscerale per lo studio diuturno delle pagine bibliche, aveva in comune il tratto, che a prima vista poteva apparire scostante, ma non faceva affatto velo all’amicizia e al piacere di prestarsi a soddisfare qualsiasi richiesta, soprattutto se gli costava sacrificio.
Questa caratteristica impreziosisce la sua memoria presso gli amici. Ma va doverosamente completata con un accenno specifico alla sua opera di studioso, titolo che gli si addiceva già da giovane. Quando ancora si conquistava duramente la possibilità di mantenersi a Roma, i suoi primi scritti già lo facevano conoscere nel mondo accademico, specialmente con una serie di articoli per riviste, che nel 1966 furono raccolti nelvolume Beatitudini, povertà, ricchezza.
La competenza nelle lingue semitiche, specialmente del gruppo occidentale, che spicca in quelle pagine, viene messa pienamente a frutto nel 1968 quando, presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli, pubblica l’Ecclesiastico. Testo ebraico con apparato critico e versioni greca, latina e siriaca.
Qualche anno più tardi, nel 1975, questo lavoro costituì il titolo di merito principale per la sua assunzione a docente nello stesso Istituto, presso il quale fu attivo fino al 1994.
Ma, accanto alla valentia del filologo e del critico, di Mons. Vattioni va ricordato anche il servizio strettamente religioso reso alla comunità cristiana. Egli infatti fece parte del gruppo di traduttori che diedero alla Chiesa italiana la Bibbia della C.E.I. Inoltre fu promotore e animatore di una iniziativa che, durante una serie di anni, radunò periodicamente studiosi di varia provenienza, impegnandoli nell’approfondimento di un tema di notevole rilievo culturale e teologico: Sangue e antropologia. II frutto di quelle lezioni e comunicazioni, pubblicato per conto del Centro Studi “Sanguis Christi”, imponente, poiché abbraccia ben 19 volumi, pubblicati nel decennio 1981-1991.
La stima, mai venuta meno, di Don Francesco per la sua terra si esprimeva anche nelle ricorrenti crisi di salute, che non ebbe mai particolarmente florida, allorquando si rifugiava fra di noi per le cure necessarie. Colto dall’ultimo attacco, volle esser portato una volta ancora a Gussago, all’lstituto Richiedei, dove già per l’addietro era stato rimesso in sesto. Giunto in coma nel nosocomio, non si riprese più. Riuscì solo a confidare il dispiacere di lasciare incompiuta l’impresa, a cui attendeva da tempo, di una edizione critica dei Settanta, la versione greca dell’Antico Testamento. *
* Francesco Vattioni / Felice Montagnini // In: Rivista della Diocesi di Brescia, anno 85 (1995), pagine 575-576
L’opera
L’opera di Francesco Vattioni
Il profilo che meglio caratterizza l’attività multiforme di F. Vattioni è quello filologico-linguistico. Questa passione ha animato la sua indagine critica, iniziata come esegeta, commentatore e traduttore. In particolare, come biblista egli si preoccupò sempre di ricostruire anzitutto l’intero processo di trasmissione dei testi da studiare, privilegiando quelli più problematici (per esempio l’Ecclesiastico), sui quali, al suo tempo, i ritrovamenti di nuove attestazioni iniziavano a portare nuova luce, e ne affrontò lo studio attentamente, con la dedizione del filologo attento a non tralasciare alcuna testimonianza, ma anche con il distacco necessario per evitare facili entusiasmi. Si è trattato, perciò, in più casi di un contributo importante, finalizzato a entrare autorevolmente nel dibattito critico o a fornire spunti ad altri studi. La sua notorietà internazionale è dovuta però principalmente all’attività di studioso di epigrafia giudaica e semitica, cioè aramaica antica e siriaca, nabatea e palmirena, e alla sua passione per l’Africa Romana, in virtù della quale egli si dedicò con particolare interesse alle iscrizioni fenicio-puniche.
Il volumetto celebrativo. L’opera di Francesco Vattioni è rievocata in un volumetto in memoriam curato da amici del Dipartimento di Scienze storiche e filologiche della sede bresciana dell’Università Cattolica, grazie al contributo di colleghi dell’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”. Ai vari interventi si affianca la riedizione di un celebre saggio dello stesso Vattioni su Hatra, una sua nota biografica e la bibliografia completa dei suoi scritti. Il volumetto è attualmente accessibile anche da questa pagina web per gentile concessione dell’Editrice Paideia.
Il semitista. Testo di Giovanni Garbini
“Monsignor” Vattioni (con questo titolo lo chiamavano i suoi allievi più affezionati) occupa nel quadro della recente semitistica italiana una posizione doppiamente rappresentativa. Su un piano socio-culturale egli rientra nel piccolo gruppo di religiosi cattolici che nella seconda metà di questo secolo hanno operato nell’università italiana: con Giorgio Raffaele Castellino, Giovanni Rinaldi e Luigi Cagni, Francesco Vattioni ha rappresentato una cultura orientalistica cattolica che ha saputo liberarsi di preoccupazioni confessionali pur senza rinunciare alle proprie convinzioni, lavorando con gli stessi strumenti critici usati da chi non e legato direttamente all’ambiente ecclesiastico. Dal punto di vista degli interessi scientifici, anche con la sua formazione prevalentemente biblica, Vattioni si è trovato quasi naturalmente inserito in quel tipo di studi semitistici che ha avuto in Sabatino Moscati (coetaneo di Vattioni e come lui alunno del Pontificio Istituto Biblico) il suo iniziatore e promotore (ricordo che in anni assai lontani Moscati mi disse di considerare Vattioni lo studioso non laico più vicino al nostro tipo di ricerche). II suo grande interesse per il materiale epigrafico e le innumerevoli indagini sulla civiltà fenicio-punica costituiscono una prova di questa sostanziale affinità, mentre acquista un valore emblematico il fatto che appena entrato nell’università Vattioni abbia incominciato a redigere annualmente quei Saggi di bibliografia semitica che proseguivano idealmente Ia Bibliographie semitique iniziata dallo stesso Moscati nel 1947 e poi portata avanti fino al 1960 dall’autore di queste righe.
F. Vattioni era nato il 3 febbraio 1922 a Orzinuovi (Brescia): ordinato sacerdote nel 1945, dopo gli studi teologici consegui la licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico nel 1952. Perle sue non comuni capacita di filologo biblico Vattioni fu chiamato a ricoprire incarichi di responsabilità e di prestigio: è stato condirettore per l”Antico Testamento de La Sacra Bibbia diretta da Salvatore Garofalo per l’editore Marietti (1961). dal 1969 al 1971 uno dei revisori della traduzione ufficiale della Bibbia per incarico della Conferenza Episcopale Italiana (la quale peraltro preferì adottare, come testo base da elaborare, la Bibbia curata da E. Galbiati per la U.T.E.T.), direttore dell’edizione italiana della Bibbia di Gerusalemme per le Edizioni Dehoniane (1974). Dal 1958 al 1960 diresse la giovane Rivista Biblica (alla quale mi invitò a collaborare). In quegli stessi anni Vattioni incominciò ad estendere le sue ricerche a temi filologici e storico-religiosi relativi al Vicino Oriente antico, accostandosi cosi all’ambiente accademico italiano; nel 1967 ottenne la Iibera docenza in Filologia biblica, in seguito alla quale tenne dei corsi liberi nell’Università di Roma. Nel 1977 ebbe l’incarico di insegnamento per la Lingua e letteratura ebraica presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli, disciplina di cui divenne titolare, dopo aver vinto il concorso. Dal 1 novembre 1980: lasciò l’insegnamento, per raggiunti limiti di età, il 31 ottobre 1992. Negli anni del periodo fuori ruolo Ia sua attività di ricerca prosegui instancabile, finché una crisi di asma, male di cui soffriva da tempo, lo costrinse a lasciare Roma per l’ospedale di Gussago (Brescia), dove si è spento il 13 dicembre 1995.
F. Vattioni ha esordito negli studi come filologo biblico; non è ovviamente possibile valutare il suo contributo di biblista nell’ambito delle varie sedi, ricordate, che lo hanno avuto come direttore o consulente di edizioni della Bibbia; ma più che la traduzione e il commento ai libri di Samuele e Daniele nella Bibbia di Salvatore Garofalo, inevitabilmente condizionati dalle esigenze editoriali, e il suo primo articolo – Nota a Zach. 12.11 –, apparso nel 1955, che già mostra compiutamente un metodo che tiene conto di tutta Ia tradizione testuale e che colloca la documentazione biblica nella sua giusta ambientazione storica. La fervida attività di ricerca dei testi e Ia perizia filologica di Vattioni si rivelano nella ricca serie di note puntuali sui testo biblico, sia ebraico sia greco o Iatino: tra i molti libri studiati, Genesi, Proverbi, Giobbe e Tobia hanno più di frequente attirato l’attenzione dello studioso, particolarmente attento al materiale di nuova acquisizione (Esodo nel 1960, frammenti latini vari 1975, Cantico Iatino e greco 1978, Tobia latino 1978, Giobbe latino 1988, Giobbe 1994). Oltre alla recente monografia su Giobbe, l’opera più importante in questo settore è certamente l’edizione critica del testo ebraico de l’Ecclesiastico, accompagnato dai testi greco, latino e siriaco (1968).
Mi sia consentito ricordare l’udienza particolare concessa a Vattioni e allo scrivente da S.S. Paolo VI al quale fu offerta in omaggio Ia prima copia del libro, edito dall’Istituto Universitario Orientale di Napoli.
L’inizio dell’insegnamento universitario provocò naturalmente una svolta anche negli interessi scientifici di Vattioni. Giunto all’Istituto Orientale esattamente nel momento in cui il titolare di Semitistica veniva trasferito in altra sede, Vattioni si trovò di fatto (e poco dopo anche istituzionalmente), a supplire un insegnamento a lui congeniale. Dal 1978 i lavori scientifici dello studioso saranno ormai prevalentemente semitistici, a partire dal primo Saggio di bibliografia semitica pubblicato appunto in quell’anno: a esso ne seguirono altri 16 (l’ultimo relativo al 1994-1995). II settore in cui più intensamente si è esplicata l’attività di Vattioni, infaticabile ricercatore di bibliografia, quello delle iscrizioni semitiche nordoccidentali: a partire dal 1965 studi generali e note specifiche si sono susseguiti ininterrottamente per un trentennio: Ia competenza di Vattioni spaziava dall’epigrafia ebraica a quella fenicio-punica, dall’aramaica antica alla siriaca, passando attraverso il materiale nabateo e palmireno: nel 1981 pubblico il corpus delle iscrizioni aramaiche di Hatra, aggiornato nel 1994 con una seconda monografia nella quale venivano trattati anche argomenti più generali attinenti alla storia e alla cultura della città. A Vattioni il mondo scientifico deve inoltre diversi utilissimi strumenti di lavoro: oltre all’insostituibile Bibliografia semitica, La bibliografia sistematica delle iscrizioni aramaiche (1969) con la raccolta delle iscrizioni aramaiche di Mesopotamia (1970) e quelle sui sigilli e le monete (1971): è tuttavia il corpus dei sigilli ebraici, più volte aggiornato (1969, 1971, 1978), e quello dei sigilli fenici (1981) che costituiscono tuttora un punto di riferimento. Non meno meritori sono i lavori che, nell’ambito delle ricerche sul mondo punico, sono stati dedicati all’onomastica e che culminano nel repertorio onomastico desunto dallo spoglio sistematico delle iscrizioni greche e latine del Nordafrica (1979).
Fin dai suoi primi lavori come biblista Vattioni ha sempre esaminato l’Antico Testamento collocandolo sullo sfondo delle culture del Vicino Oriente antico; dato anche il clima culturale in cui si sono sviluppati gli studi biblici in questa secolo (basti pensare alla “archeologia biblica”), il passaggio di uno studioso da filologo biblico a specialista delle culture semitiche antiche appare naturale, anche se non ovvio; ed è altrettanto naturale che il tramite sia stato l’interesse storico-religioso. Ed ecco gli studi sul dio Reshef (l965), su Baalshamem (1972 e 1973), sul sacrificio presso i Nabatei (1984), sul sangue come maledizione nelle iscrizioni greche e aramaiche e nelle fonti greche relative all’Asia Minore (1989). L’incontro di Vattioni con don Beniamino Conti, direttore del Centro Studi Sanguis Christi, fornì al professore che stava per salire sulla cattedra napoletana l’occasione per realizzare una iniziativa che rispondeva alle aspirazioni della studioso e che ha reso largamente noto Vattioni nel mondo universitario italiano: le “Settimane” di studio sul sangue, progettate con una finalità teologica ma realizzate come una immensa ricerca storica e antropologica nella quale sono stati coinvolti teologi e professori universitari. Otto sono state le“Settimane”, dal 1980 al 1991, le prime con cadenza annuale, le ultime tre con cadenza biennale: “Sangue e antropologia” è il loro tema comune, incentrato inizialmente sulla Bibbia e progressivamente esteso alla patristica, alla liturgia, alla teologia. In questi convegni, i cui atti sono stati raccolti dal loro promotore in 21 grossi volumi dalla copertina purpurea, si sono trovati riuniti studiosi dalle molteplici specializzazioni e con le più diverse tendenze religiose e a-religiose, perché nessun collega si è voluto sottrarre all’amichevole invito dell’entusiasta prof. Vattioni. L’incontro sul terreno scientifico, degli studi teologici con quelli storici, antropologici e letterari coltivati nelle università laiche ha costituito un’esperienza, promossa da una singola persona, che si affiancava a quella che veniva realizzata, negli stessi decenni, dall’Associazione Biblica Italiana nel settore biblico: un’apertura del mondo cattolico verso la ricerca storica: un’apertura a cui Ia morte di Vattioni e le ultime tendenze dell’ambiente biblistico ecclesiastico sembrano voler porre temine.
Questo rapido disegno della figura scientifica di Francesco Vattioni non sarebbe completo se non si facesse almeno un accenno ai suoi interessi per il Nuovo Testamento e Ia patristica: questo specialmente in funzione di fonte di notizie. II volume Beatitudini, Povertà, Ricchezza, che nel 1966 raccolse, arricchendoli, diversi saggi pubblicati tra il 1961 e il 1963 sulla rivista Studi Sociali, ci rivela un Vattioni diverso, biblista (anche per il Nuovo Testamento) informatissimo e come sempre filologicamente puntiglioso: ma fortunatamente nello stesso 1963 cessò la collaborazione con gli Studi Sociali e iniziò quella con gli Annali dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli. *
* Mons. Francesco Vattioni / Luigi Cagni // In: Biblica et semitica : studi in memoria di Francesco Vattioni / a cura di Luigi Cagni. – Napoli : Istituto universitario orientale, 1999 [i.e. 2000]. – pagine xi-xiv. – (Series minor. Istituto universitario orientale. Dipartimento di studi asiatici ; 59)
Il filologo biblico. Testo di Giovanni Garbini
Francesco Vattioni nasce il 3 febbraio del 1922 a Orziznuovi (Brescia) e muore il 13 dicembre del 1995 a Gussago (Brescia). Ebbe la prima formazione culturale e teologica nel Seminario diocesano di Brescia; fu ordinato sacerdote il 17 marzo 1945. Dal 1946 visse a Roma; nel 1940 ottenne la licenza in Teologia dogmatica nel Pontificio Ateneo Angelicum, nel 1952 quella in Scienze bibliche nel Pontificio Istituto Biblico. Affiancando agli studi biblici quelli orientalistici, iniziati nella Facoltà Orientale di quest’ultimo, nel 1967 conseguì la libera docenza in Filologia biblica nell’Università italiana, dove percorse tutta la sua carriera accademica: tenne corsi di ebraico biblico presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma per cinque anni, a partire dal 1968; dal 1977 al 1980 fu professore incaricato di Lingua e Letteratura ebraica biblica e medievale presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli ; vinto il concorso, divenne professore straordinario nel 1980 e ordinario nel 1983; fu collocato fuori ruolo nel novembre 1992.
Le particolari doti intellettuali del giovane sacerdote lo destinavano a una brillante carriera nelle istituzioni ecclesiastiche nel settore degli studi biblici; a tale scopo nel 1946 fu inviato a Roma a frequentare, fino al 1952, i corsi del Pontificio istituto Biblico, dove insegnava, tra gli altri, Alberto Vaccari. Pochi anni dopo il conseguimento della licenza Vattioni occupava già posizioni di prestigio: dal 1958 al 1960 fu condirettore per l’Antico Testamento de La Sacra Bibbia diretta da Salvatore Garofalo per l’Editrice Marietti e direttore di Rivista Biblica; dal 1968 collaborò alla revisione della Vulgata per la Pontificia Commissione della Neo-Vulgata; dal 1969 al 1971 fu nominato dalla Conferenza Episcopale Italiana tra i revisori della traduzione ufficiale della Bibbia; diresse il gruppo di biblisti che ha curato l’edizione italiana della Bibbia di Gerusalemme, promossa dalle Edizioni Dehoniane, adattando le note dell’edizione francese al testo italiano della CEI (1974).
A fronte di tanta attività svolta in sedi di grande responsabilità, non trova riscontro un’adeguata posizione ufficiale dello studioso nelle istituzioni ecclesiastiche: nell’elenco dei collaboratori della Bibbia ufficiale della CEI Vattioni figura come «libero docente di Filologia biblica all’Università di Roma». In effetti, fin dal 1965 Vattioni affianca agli studi sulla Bibbia un filone di ricerche sulle antiche culture semitiche, cominciando da alcuni aspetti religiosi e concentrandosi poi sulle iscrizioni ebraiche, fenicie e aramaiche; in tale settore si affermò ben presto, diventando un’autorità nel campo del punico e dell’aramaico di Hatra. Tale attività di Vattioni divenne preponderante a partire dal 1977, quando entrò come professore nell’Istituto Orientale di Napoli, dove non era previsto l’insegnamento della Bibbia come disciplina autonoma. Occorre tuttavia rilevare che il nuovo indirizzo di studi fu probabilmente la conseguenza dell’impossibilità per Vattioni di proseguire il percorso al quale era stato destinato e che gli fu precluso da una serie di circostanze: la puntigliosità del suo carattere e il desiderio di lavorare in assoluta autonomia ebbero forse una parte nel mancato conseguimento del dottorato in Scienze bibliche. Gli studi biblici non furono però mai abbandonati da Vattioni nemmeno durante gli anni dell’insegnamento universitario.
La produzione di Francesco Vattioni nel campo degli studi biblici non corrisponde all’ampiezza sterminata delle sue conoscenze. Curò la traduzione dei Libri di Samuele e di Daniele nella traduzione della Bibbia curata e diretta di Salvatore Garofalo;nella Bibbia di Gerusalemme si occupò personalmente di Genesi, Esodo, Levitico, Isaia, Salmi, Daniele, Galati, Efesini e Filemone; nel 1968 pubblicò la sua più importante monografia: Ecclesiastico, testo ebraico con apparato critico e versioni greca, latina e siriaca (editore Istituto Orientale di Napoli). L’ultimo saggio, Per il testo di Giobbe, apparso postumo nel 1996 come Supplemento n. 89 degli Annali dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli, per il quale era previsto un eventuale seguito, è costituito dalla raccolta di innumerevoli varianti testuali greche, latine e talune siriache relative al libro in questione. Oltre a questi lavori vanno ricordati una cinquantina di articoli, in cui sono affrontati problemi testuali relativi a Genesi, Numeri, Cantico e specialmente Proverbi e Tobia, non senza qualche incursione in testi neotestamentari.
L’aspetto che caratterizza Vattioni come biblista è l’importanza data all’indagine filologica del testo biblico: in questo è evidente l’impronta lasciata da Vaccari sul suo allievo. A cominciare dal suo primo lavoro, la Nota a Zach. 12,11 apparsa nel 1955 su Rivista Biblica, fino alla sua ultima fatica sul testo di Giobbe, la puntuale analisi filologica dei passi studiati non limitata, come spesso avviene, al solo testo masoretico ma estesa a tutta la tradizione manoscritta esistente e in particolare a quella greca e latina, costituisce il tratto dominante del lavoro scientifico di Vattioni. Questo tipo di indagine, che lo lega alla migliore tradizione filologica biblica italiana illustrata da un maestro insigne come Giovanni Mercati e trasmessa a Vattioni dall’insegnamento di Vaccari, nella seconda metà del Novecento lo ha messo in una posizione isolata a causa del nuovo indirizzo dato al Pontificio Istituto Biblico dall’arrivo di docenti americani o che comunque condividevano le impostazioni metodologiche a base formalista diffuse negli Stati Uniti. La concretezza del dato testuale si accompagnava, in uno studioso come Vattioni, che era biblista e semitista a un tempo, all’esigenza di collocare la Bibbia e il suo mondo nel quadro storico delle antiche civiltà vicino-orientali: nascono cosi numerosi studi che mettono a confronto i dati biblici con quelli di altre culture. Tale esigenza era particolarmente sentita negli anni settanta da buona parte dei biblisti italiani, tanto che l’Associazione Biblica Italiana, a partire dal 1977, promosse una serie di convegni di studi veterotestamentari aperti anche ai professori delle Università italiane. Con un’iniziativa personale Vattioni fece qualcosa di analogo organizzando, con la collaborazione di Beniamino Conti, le sue “Settimane” dedicate ai vari risvolti del tema Sangue e antropologia. Dal 1980 al 1991 furono realizzati otto convegni presso il Centro Studi “Sanguis Christi”, dei Missionari del Preziosissimo Sangue a Roma, dove la Bibbia, oggetto specifico dei primi due, è largamente presente anche negli altri.
Pubblicazioni
I campi di ricerca e di studio di Francesco Vattioni sono la filologia ebraica biblica, l’epigrafia semitica e giudaica. Nel corso della sua attività scientifica ha pubblicato vari articoli e numerose recensioni su Biblica, Rivista biblica, Henoch, Revue de Qumran. Ha partecipato con relazioni e contributi a convegni, collane scientifiche e miscellanee. Ha promosso una serie di convegni e ne ha curato gli atti (editi in prevalenza dalla Pia Unione Preziosissimo Sangue dal 1981 al 1993) sul tema Sangue e antropologia nella Bibbia, nella teologia, nella liturgia. Ha curato la traduzione di alcuni libri dell’Antico Testamento per La Sacra Bibbia diretta da Salvatore Garofalo (Opac UniCatt) ed edita da Marietti.
Tra le pubblicazioni monografiche, edizioni di testi e studi ne segnaliamo tre in ordine cronologico:
- Ecclesiastico : testo ebraico con apparato critico e versioni greca, latina e siriaca / a cura di Francesco Vattioni. – Napoli : Istituto orientale di Napoli, 1968. – LIV, 283 pagine ; 25 cm. – (Pubblicazioni del Seminario di semitistica / Istituto orientale di Napoli. Testi ; 1) Opac Unicatt
- Hatra / Francesco Vattioni. – Napoli : Istituto universitario orientale, 1994. – 126 pagine ; 25 cm. – (Annali / Istituto universitario orientale. Supplementi ; 81) Opac UniCatt
- Per il testo di Giobbe / Francesco Vattioni. – Napoli : Istituto universitario orientale, 1996. – 155 pagine ; 25 cm. – (Annali / Istituto universitario orientale. Supplementi ; 89) Opac UniCatt *
* Francesco Vattioni / Giovanni Garbini // In: Al primo posto le scritture : biblisti italiani del Novecento / a cura di Rinaldo Fabris, Giuseppe Ghiberti, Ermenegildo Manicardi. – Caltanissetta ; Roma : S. Sciascia, 2014. – pagine 318-321- (Studi del Centro “A. Cammarata” ; 81). – ISBN 9788882414474 Opac UniCatt
** Le citazioni bibliografiche non rispettano la stesura originale dell’autore: sono state normalizzate secondo lo standard adottato per tutte le altre del portale
Archivio “Francesco Vattioni”. Fondo Giovanni Garbini
Origini e storia
Il fondo è costituito dalla biblioteca personale del celebre orientalista Giovanni Garbini (Roma, 8 ottobre 1931 – Roma, 2 gennaio 2017), Emerito di Filologia semitica all’Università di Roma “La Sapienza” e Accademico dei Lincei. Già costituito con i volumi che egli stesso aveva destinato al Fondo Vattioni, la raccolta è ora in corso di completamento con l’acquisizione dei restanti. Si tratta di saggi e monografie sulle antiche civiltà del Vicino Oriente, in particolare sulla storia delle istituzioni e delle religioni, sulla linguistica ed epigrafia semitiche, sulla filologia della Bibbia ebraica e del Nuovo Testamento.
I volumi del Fondo Garbini sono collocati nella raccolta Archivio di fonti bibliografiche e documentarie sul Vicino Oriente antico ”Francesco Vattioni” e sono sono reperibili nel loro insieme in ordine di collocazione nel catalogo della Biblioteca dell’Università Cattolica digitando Fondo Garbini dopo aver scelto cerca Collocazione (285 ricorrenze). La raccolta così estratta è poi consultabile oltre che in ordine di Collocazione, anche in ordine di Autore, o di Titolo, o di Anno crescente, o di Anno decrescente.
L’ultima opera di Giovanni Garbini
Il vangelo aramaico di Matteo e altri saggi / Giovanni Garbini. – Torino : Paideia, copyr. 2017. – 311 pagine : 1 ritratto ; 21 cm. – (Studi biblici ; 188). – ISBN 9788839409034 → Link alle pagine preliminari |
→ Opac UniCatt |
Giovanni Garbini, l’ultima opera / Giancarlo Toloni // In: Cattolica News, 4 aprile 2017 | → Link Articolo |
Nel Vangelo in aramaico l’eco delle frasi di Gesù : in margine al convegno in memoria di Giovanni Garbini / Mino Morandini // In: Il Giornale di Brescia, 16 aprile 2017, pagina 35 | → Link Articolo |
Recensione: Giovanni Garbini, Il vangelo aramaico di Matteo e altri saggi, Studi biblici, 188, Paideia, 2017 / Giovanni Menestrina // In: Humanitas, n.s., volume 73, numero 4 (2018), pagine 642-646 | → Link Articolo |
Professor Giovanni Garbini. Testo di Alessandro Catastini
Il 2 gennaio 2017 è scomparso a Roma Giovanni Garbini. Nato a Roma l’8 ottobre 1931 e stabilitosi sin da giovanissimo a Roma, aveva qui condotto gli studi universitari a partire dagli inizi degli anni Cinquanta. Studente del corso in lettere classiche, aveva nutrito incertezze sul percorso definitivo da seguire, ponendoglisi la scelta tra l’archeologia classica, la letteratura indiana – una passione che risaliva all’adolescenza -, l’epigrafia classica e l’etruscologia: non di rado, in effetti, gli si sentivano ricordare con affetto Ranuccio Bianchi Bandinelli, Alfonsa Ferrari, Margherita Guarducci, Massimo Pallottino. L’incontro decisivo fu tuttavia con Sabatino Moscati, del quale decise di frequentare il corso di Ebraico e lingue semitiche comparate tenuto nell’anno accademico 1951-1952 nell’allora Istituto di Studi Orientali: «Quegli ambienti poco accoglienti e poco frequentati che mi si presentarono al mio secondo anno di università avevano allora sedici anni, ma nascondevano bene la loro età, perché sembravano già vecchi» (G. Garbini, “Lehrjahre”, in Omaggio a Sabatino Moscati. Testimonianze di allievi e amici, Roma 1992, pp. 11-25: 11), ricorderà lo stesso Garbini, ma a siffatta apparente vetustà si opponeva la giovane promettente età del maestro e dell’allievo: ventinove anni il primo, venti il secondo. Moscati, con le sue notevolissime capacità didattiche, lo introdusse alla storia delle antiche civiltà semitiche nonché allo studio dell’ebraico biblico e della comparazione linguistica semitica; l’anno accademico che seguì, permise anche lo studio della lingua siriaca.
Gli studi orientalistici di Giovanni Garbini videro il loro completamento con il corso di assiriologia di Giuseppe Furlani e quello di arabo di Maria Nallino. La scelta di discutere la tesi di laurea con Sabatino Moscati era ormai sicura e la discussione di laurea ebbe luogo nell’ottobre del 1954 con la correlazione di Giorgio Levi Della Vida. L’argomento della tesi consisteva nella raccolta delle iscrizioni aramaiche antiche con analisi linguistica e grammaticale; la prima stesura fu condotta con l’assidua frequentazione della biblioteca del Pontificio Istituto Biblico e «naturalmente bocciata dal gentile ma severo professore», ma quest’«utile lezione» fece sì che gli altri capitoli della tesi non richiedessero ulteriori seconde stesure (Garbini, “Lehrjahre”, p. 13).
La conclusione degli studi universitari non ammetteva ormai più deroghe all’adempimento degli obblighi militari e Garbini partì per Lecce il 19 gennaio 1955. Tuttavia, la dinamicità di Moscati – senza soste e che soste non concedeva agli allievi – prevedeva che la tesi di Garbini divenisse al più presto uno studio da offrire alla comunità degli studiosi e la consuetudine tra maestro e allievo non si arrestò: nel 1956 fu pubblicata come memoria dell’Accademia Nazionale dei Lincei la monografia L’aramaico antico. Nel medesimo anno il Nostro assunse il ruolo di assistente presso il maestro; furono gli anni, peraltro, della collaborazione all’Enciclopedia dell’arte classica sotto la guida di Ranuccio Bianchi Bandinelli, un’esperienza più volte ricordata da Garbini con piacere.
Nel 1960, cioè ad appena ventinove anni, Garbini ottenne la cattedra di Filologia semitica all’Istituto Orientale di Napoli, ma il rapporto con la “Sapienza” non s’interruppe: Garbini continuerà a tenervi corsi e a partecipare alle campagne di scavo organizzate da Sabatino Moscati.
Nel 1977, dietro esortazione di Giovanni Pugliese Carratelli – altro maestro riconosciuto del Nostro – Garbini si trasferì alla Scuola Normale Superiore di Pisa; anche in questo caso, non rescisse d’improvviso i rapporti con l’Ateneo d’immediata provenienza, ma vi mantenne per alcuni anni una supplenza. Alla Scuola Normale fu titolare dell’insegnamento di Epigrafia semitica: un’etichetta eccessivamente limitativa, se vogliamo, e per di più collocata in un contesto didattico privo di materie affini. A queste limitazioni supplirono l’energia e gli interessi molteplici del docente. A lezione, Garbini leggeva e commentava epigrafi, ma trattava anche della comparazione linguistica semitica; inoltre, fu durante questo periodo ch’egli sviluppò in maniera assai approfondita l’interesse per un campo che sino allora aveva affrontato in maniera episodica: gli studi biblici.
Nel novembre 1982, Garbini si spostò nell’università ove aveva compiuto gli studi di laurea: lo volle come suo successore Sabatino Moscati, il quale si trasferiva alla neocostituita Seconda Università di Roma “Tor Vergata”. L’anno seguente, il 30 luglio, Garbini venne anche accolto come socio corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei; ne divenne socio nazionale il 6 dicembre 1990.
«Un lavoro scientifico ha come scopo primario e irrinunciabile la novità dei risultati raggiunti; esso deve dire o dare qualcosa che prima non c’era»: a questa regola, enunciata da Moscati, Garbini si è sempre attenuto (Garbini, “Lehrjahre”, p. 14). Glielo hanno consentito l’applicazione costante dell’acribia e – soprattutto – della sua intelligenza.
Gli studi d’esordio riguardarono la linguistica semitica. Si è già accennato all’iniziale lavoro, frutto della tesi di laurea, sull’aramaico antico: a questa monografia fece seguito Il semitico di nord-ovest (Napoli 1960), i cui presupposti s’innestavano sull’ipotesi moscatiana di una originaria unitarietà delle lingue semitiche di area nordoccidentale. Ben presto, Garbini riconsiderò completamente questa visione nell’ambito di una più vasta ricerca nella altre lingue semitiche (cfr. Le lingue semitiche. Studi di storia linguistica [Napoli 1972; 19842] e Introduzione alle lingue semitiche [in collaborazione con O. Durand; Brescia 1994]). Le isoglosse che l’arabo manifestava con l’ugaritico anziché con l’accadico collocavano il primo in un contesto più vicino al semitico nordoccidentale. Questo dato indusse Garbini a considerazioni di linguistica storica le quali portarono a una ricostruzione che, a fronte di una fase arcaica rappresentata dall’accadico, l’eblaita e l’ugaritico, riconoscerà il processo innovativo introdotto dalla lingua amorrea; un processo durato circa due millenni e che influenzò le lingue della Siria settentrionale e meridionale (cananaico), fino all’aramaico e all’arabo.
Gli studi linguistici furono in particolare affiancati dall’esame delle testimonianze epigrafiche aramaiche, fenicio-puniche, ebraiche, sudarabiche; mai vi verrà disatteso il proposito di intervenire adducendo nuove esegesi. Questa ricerca condusse a due importanti sintesi in monografie dedicate all’argomento: nel 1979, con Storia e problemi dell’epigrafia semitica (Napoli) e nel 2006 con l’Introduzione all’epigrafia semitica (Brescia).
Altro campo di ricerca prediletto da Garbini fu quello degli studi biblici. Coerente con il suo temperamento di studioso estremamente attento al vaglio delle fonti, Garbini si trovò a dover discutere i punti più critici delle ricerche bibliche: la questione wellhauseniana delle fonti, la veridicità storica di quanto trasmesso dall’Antico Testamento, la necessità di dover abbassare le datazioni di composizione dei testi, sino alla questione della costituzione di un testo critico della Bibbia ebraica. Le sue posizioni hanno contribuito a far collocare Garbini fra i cosiddetti “minimalisti” dai quali, peraltro, egli teneva a distinguersi «per la loro mancanza di senso filologico e storico che ha impedito loro di scorgere quanta storia non sacra sia nascosta sotto le intenzionali corruttele del testo biblico» (G. Garbini, L’opera di Giovanni Garbini, Bibliografia degli scritti 1956-2006, p. 16). Questa affermazione consente di mette in rilievo due dei più importanti aspetti metodologici di Garbini in merito al testo biblico. L’uno è costituito dalla messa a confronto dei testi biblici con le fonti extrabibliche, un metodo che ha permesso di meglio collocare Israele nel contesto della storia del Vicino Oriente antico. L’altro punto riguarda l’esame “ideologico” dei testi, ossia lo stabilire quanto essi abbiano subito rimaneggiamenti, nel corso della loro trasmissione, dovuti a preoccupazioni di vario ordine, in specie religioso e politico. In questo senso, tra la vastissima produzione di Garbini, hanno valore esemplare Storia e ideologia nell’Israele antico (Brescia 1986) e l’edizione del Cantico dei cantici (Brescia 2010): in quest’ultima, in particolare, è sorprendente l’individuazione di paralleli tra il testo biblico e la poesia greca alessandrina, tanto da definire magistralmente il contesto culturale della composizione.
Lo studio dei testi permise a Garbini di prendere posizione in merito a svariati temi storico-religiosi. Sono molteplici a questo riguardo i contesti culturali toccati da Garbini; per quello fenicio-punico, si pensi al solo titolo del suo libro I Fenici. Storia e religione (Napoli 1980), ma numerosissime attenzioni vennero dedicate anche alle altre culture semitiche. Gli studi biblici hanno goduto di una particolare attenzione sino agli anni più recenti, addirittura con sconfinamenti nell’ambito neotestamentario.
Dieci anni fa il nostro studioso volle ripercorrere i propri interessi di studi con una rassegna ragionata dei suoi scritti, L’opera di Giovanni Garbini. Bibliografia degli scritti 1956-2006 (Brescia 2007): scorrere i suoi titoli – esercizio tutt’altro che tedioso – è il modo migliore per avere una panoramica dei campi trattati. Solo tra le monografie, da allora, se ne sono aggiunte sei (Scrivere la storia d’Israele, Brescia, Paideia 2008; Letteratura e politica nell’Israele antico, Brescia, Paideia 2010; Dio della terra, dio del cielo, Brescia, Paideia 2011; I Filistei. Gli antagonisti di Israele (nuova edizione), Brescia, Paideia 2012; Il Poema di Baal di Ilumilku, Brescia, Paideia 2014; Vita e mito di Gesù, Brescia, Paideia 2015); Il vangelo aramaico di Matteo e altri saggi (Brescia, Paideia 2017). Si tratta, sino a oggi, di una mole di trenta monografie, quasi cinquecento articoli, oltre a numerosissime voci di enciclopedie e recensioni. La sua eredità è cospicua: è stata e sarà feconda per i futuri studi semitici.*
* Ricordo di Giovanni Garbini / Alessandro Catastini // In: Vicino Oriente. Quaderno / Sapienza, Università di Roma, Dipartimento Scienze dell’antichità, Sezione di orientalistica. – 21 (2017), pagine 1-3. – Pubblicato nel 2018.- ISSN 0393-0300, qui riprodotto per gentile concessione dell’Autore
L’opera
Il volumetto propone la Bibliografia degli scritti (1956-2006) redatta per Paideia dall’Autore con la collaborazione di Chiara Peri, e introdotta da una “Premessa” redatta da Riccardo Contini.
L’editore Marco Scarpat, che ha cortesemente concesso l’accesso alla versione digitale del testo, aveva promosso nel 2007 questa pubblicazione per celebrare il settantacinquesimo compleanno di Giovanni Garbini, “uno dei suoi autori più illustri e prolifici, presto diventato un autentico amico”.
L’opera di Giovanni Garbini : bibliografia degli scritti 1956-2006. – Brescia : Paideia, 2007. – 123 pagine | Download |
Rassegna delle opere monografiche più note di Giovanni Garbini
2017 | Il Vangelo aramaico di Matteo e altri saggi / Giovanni Garbini. – Torino : Paideia, 2017. – 311 pagine : 1 ritratto ; 21 cm. – (Studi biblici ; 188). – ISBN 978-88-394-0903-4 | →Opac UniCatt |
2015 | Vita e mito di Gesù / Giovanni Garbini. – Brescia : Paideia, 2015. – 160 pagine ; 21 cm. – (Biblioteca di cultura religiosa ; 73). – ISBN 978-88-394-0876-1 | →Opac RBBC |
2014 | Il Poema di Baal di Ilumilku / Giovanni Garbini. – Brescia : Paideia, 2014. – 182 pagine ; 21 cm. – (Studi biblici ; 176). – Con la traduzione italiana del testo. – ISBN 978-88-394-0862-4 | →Opac UniCatt |
2011 | Dio della terra, Dio del cielo : dalle religioni semitiche al giudaismo e al cristianesimo / Giovanni Garbini. – Brescia : Paideia, 2011. – 350 pagine ; 21 cm. – (Biblioteca di cultura religiosa ; 70). – ISBN 978-88-394-0813-6 | →Opac UniCatt |
2011 | Storia e ideologia nell’Israele antico / Giovanni Garbini. – Brescia : Paideia, 2011. – 254 pagine ; 23 cm. – (Biblioteca di storia e storiografia dei tempi biblici ; 3) (Reprints ; 7). – Pubblicazione con nuova copertina dell’opera pubblicata dallo stesso editore nel 1986 | →Opac UniCatt |
2010 | Letteratura e politica nell’Israele antico / Giovanni Garbini. – Brescia : Paideia, 2010. – 219 pagine ; 21 cm. – (Studi biblici ; 162). – Scritti già pubblicati. – ISBN 978-88-394-0771-9 | →Opac UniCatt |
2006 | Introduzione all’epigrafia semitica / Giovanni Garbini. – Brescia : Paideia, 2006. – 415 p. : illustrazioni ; 25 cm. – (Studi sul vicino Oriente antico ; 4). – ISBN 88-394-0716-2 | →Opac RBBC |
2003 | Mito e storia nella Bibbia / Giovanni Garbini. – Brescia : Paideia, 2003. – 206 pagine ; 21 cm. – (Studi biblici ; 137). – ISBN 88-394-0657-3 | →Opac UniCatt |
2001 | Il ritorno dall’esilio babilonese / Giovanni Garbini. – Brescia : Paideia, 2001. – 229 pagine ; 22 cm. – (Studi biblici ; 129). – ISBN 88-394-0614-X | →Opac UniCatt |
1998 | Note di lessicografia ebraica / Giovanni Garbini. – Brescia : Paideia, 1998. – 197 pagine ; 21 cm. – (Studi biblici ; 118). – Scritti in parte già pubblicati. – ISBN 88-394-0557-7 | →Opac UniCatt |
1997 | I filistei : gli antagonisti di Israele / Giovanni Garbini. – Milano : Rusconi, 1997. – 287 pagine. : illustrazioni ; 22 cm. – (Orizzonti della storia). – In appendice: I documenti filistei. – ISBN 88-18-88046-2 | →Opac UniCatt |
1994 | Introduzione alle lingue semitiche / Giovanni Garbini, Olivier Durand. – Brescia : Paideia, 1994. – 190 pagine ; 21 cm. – (Studi sul vicino Oriente antico ; 2). – ISBN 88-394-0506-2 | →Opac UniCatt |
1992 | Cantico dei cantici / testo, traduzione, note e commento a cura di Giovanni Garbini. – Brescia : Paideia, 1992. – 358 pagine ; 24 cm. – (Biblica ; 2). – ISBN 88-394-0480-5 | →Opac UniCatt |
1986 | Storia e ideologia nell’Israele antico / Giovanni Garbini. – Brescia : Paideia, 1986. – 254 pagine ; 23 cm. – (Biblioteca di storia e storiografia dei tempi biblici ; 3) | →Opac UniCatt |
1960 | Il semitico di nord-ovest / Giovanni Garbini. – Napoli : Istituto universitario orientale, 1960. – 206 pagine ; 25 cm. – (Quaderni della sezione linguistica degli Annali dell’Istituto orientale di Napoli ; 1) | →Opac UniCatt |
Biblioteca di studi storico-filologici sulla Bibbia “Felice Montagnini”
Origini e storia
La Biblioteca di studi storico-filologici sulla Bibbia “Felice Montagnini” è sita nel complesso delle strutture bibliotecarie della sede bresciana dell’Università Cattolica, accanto alla Biblioteca di storia delle scienze “Carlo Viganò”. Il lascito del 2013 che ha dato origine alla biblioteca di sudi biblici consta di circa 2500 volumi. La prospettiva storico-filologica dell’attività del professor Montagnini ben s’accorda quanto a metodologia con le molteplici discipline afferenti al Dipartimento di Scienze storiche e filologiche: questo permette di valorizzare opportunamente la donazione ricevuta, privilegiando lo studio della dimensione letteraria della Bibbia e aprendo a un confronto con le antiche civiltà del Mediterraneo e del Vicino Oriente. Proponiamo di seguito la rassegna stampa dedicata all’inaugurazione della biblioteca e al convegno che l’ha preceduta nonchè ai festeggiamenti per il 90mo compleanno del professor Montagnini.
Rassegna stampa
Don Montagnini, “maestro e professore” Suo il monumentale lavoro di traduzione dal tedesco del “Grande lessico del Nuovo Testamento Festeggiamenti. A novant’anni, oggi nell’aula magna dell’Università Cattolica riceverà l’abbraccio del vescovo Monari di Luciano Costa Bresciaoggi del 24 ottobre 2013, pagina 8 |
Don Felice Montagnini, 90 anni a tutta parola Il commovente abbraccio con il vescovo Monari Alla Cattolica. I festeggiamenti per il “monsignore letterato” di Luciano Costa Bresciaoggi del 25 ottobre 2013, pagina 43 |
Mons. Montagnini, cultura e libertà del grande filologo Incontro in onore del sacerdote che ha donato la sua biblioteca alla Cattolica di Nicola Rocchi Il Giornale di Brescia del 25 ottobre 2013, pagina 47 |
Una biblioteca grazie a Montagnini Inaugurata il 24 ottobre la biblioteca di studi storico-filologici sulla Bibbia “Felice Montagnini”: un premio a monsignor Felice, insegnante per quasi 30 anni in Cattolica di Pino Ragni La Voce del Popolo del 31 ottobre 2013, pagina 24 |
Fondi
La biblioteca così costituita è di fatto un unicum, dato che in un solo complesso mette a diretta disposizione degli studiosi gli strumenti fondamentali per avviare la ricerca sul testo biblico.
Il contenuto è costituito da lessici e dizionari, concordanze e grammatiche delle lingue del Vicino Oriente antico e di quelle classiche, commentari alla Bibbia ebraica, ai Deuterocanonici e al Nuovo Testamento (NT), compresa una serie innumerevole di saggi e monografie. Particolarmente preziosa la sezione degli studi su San Paolo, della cui letteratura il professor Felice Montagnini (1923-2018) è stato noto specialista, e così pure le principali collezioni dell’Editrice Paideia, pressoché complete e aggiornate, segno della sua lunga e significativa collaborazione col professor Giuseppe Scarpat. Trattandosi di un ambito che impreziosisce la donazione, i volumi delle varie collane sono conservati unitariamente nell’ordine della loro sequenza, così da favorirne l’immediata reperibilità.
Le opere principali. La più prestigiosa è senza dubbio il Grande Lessico del Nuovo Testamento, come pure il corrispettivo dedicato all’ Antico. Del primo, il professor Montagnini ha voluto fornire anche l’edizione originale in tedesco, oggetto della sua lettura integrale in vista della curatela, nonché della traduzione italiana di varie voci. Tra i commentari si segnalano due importanti collezioni, The International Critical Commentary e The Anchor Bible, tuttora significativo termine di confronto per l’esame critico del testo. In aggiunta, un’opera fondamentale per lo studio dei classici, il Thesaurus Grecae linguae, dello Stephanus.
La novità. La donazione inaugura un settore scientifico di studi nuovo per la sede bresciana dell’Università Cattolica; essa riflette altresì una prospettiva critica che ha avuto in Italia un impulso qualitativo grazie alla scuola filologica e al suo sforzo di applicare allo studio della Bibbia ebraica i criteri adottati per i classici. Un tale impegno metodologico è in linea del resto con la prestigiosa tradizione da cui essa proviene, ed è motivato dalla comune origine della critica testuale di entrambi gli ambiti.
La prospettiva filologico-linguistica degli studi biblici sta riscuotendo attualmente un interesse crescente. Oltre alle nuove, grandi edizioni del testo ebraico avviate da tempo (in particolare la Oxford Hebrew Bible – ora The Hebrew Bible: A Critical Edition (HBCE) – e la Biblia Hebraica Quinta), lo attestano vari progetti di ricerca, tra cui quelli guidati da:
- Julio César Trebolle Barrera (Universidad Complutense, Madrid), in vista dell’edizione dei libri storici da 1Sam a 2Re (serie di Göttingen e Oxford Hebrew Bible);
- Natalio Fernández Marcos (Consejo Superior de Investigaciones Científicas, Madrid), per l’edizione dei testi biblici e parabiblici (Biblia Políglota Matritense),
con speciale menzione per due recenti progetti editoriali, di diffusione internazionale:
- The Textual History of the Bible, diretto da Armin Lange (Universität Wien) presso E.J. Brill, volto allo studio della storia del testo dei libri biblici e delle loro versioni;
- The Historical and Theological Lexicon of the Septuagint, a cura di Eberard Bons e Jan Joosten (Université de Strasbourg) presso Mohr Siebeck, inerente allo studio del lessico della Bibbia greca in prospettiva diacronica: dalla letteratura greca, ai papiri e iscrizioni d’età ellenistica, ai LXX, alla letteratura giudaica in greco, al Nuovo Testamento e alla letteratura cristiana antica.
Catalogazione bibliografica
Le modalità. La Biblioteca Montagnini raccoglie tutti i volumi donati dall’illustre studioso cui è intitolata, pubblicazioni descritte all’interno del Catalogo generale del Sistema bibliotecario e documentale di Ateneo, dove presentano nella collocazione fisica dei singoli volumi l’indicazione della loro appartenenza alla Biblioteca Montagnini (Fondo Montagnini), nella quale di fatto sono ubicate. Tutte le opere non sono ammesse al prestito a domicilio ma alla sola consultazione in sede, previo appuntamento. Trattandosi perlopiù di volumi a servizio della didattica e della ricerca, se ne vuole così garantire sempre l’immediata disponibilità.
Le sezioni tematiche. Questo ricco patrimonio librario è stato suddiviso in una ventina di sezioni tematiche, sulla base del contenuto dei volumi, per facilitare l’individuazione dei libri anche con uno sguardo sommario, pur essendo tutti regolarmente catalogati. Le sezioni si succedono in ordine progressivo. Precedono quelle relative al testo biblico, con le introduzioni e il testo stesso della Bibbia ebraica, del greco dei Deuterocanonici e del Nuovo Testamento, e delle principali versioni antiche. In un secondo gruppo sono comprese le sezioni degli strumenti fondamentali per lo studio delle fonti (lessici, concordanze, grammatiche e dizionari), e in un terzo le introduzioni letterarie alla Bibbia e i commentari. Altre sezioni riguardano le discipline complementari: archeologia, geografia, storia e teologia biblica, con la letteratura del periodo intertestamentario, gli Apocrifi del Nuovo Testamento, i materiali gnostici, la prima letteratura d’epoca rabbinica e gli studi sul contesto storico-culturale del Nuovo Tstamento. Un quinto gruppo raccoglie le sezioni sull’ermeneutica, con la storia dell’interpretazione, la metodologia esegetica e gli interventi del Magistero sulla Bibbia; un ultimo ambito è dedicato alle Miscellanee e ai volumi celebrativi (Festschriften).
Le Sezioni speciali. A parte stanno due sezioni speciali. La prima riguarda gli studi monografici sugli Atti degli Apostoli e le Lettere paoline, oggetto delle attenzioni principali di Montagnini; la seconda contiene note e appunti personali, col materiale relativo a studi pubblicati, ma anche lavori rimasti incompiuti o semplicemente abbozzati. Di speciale valore le numerosissime annotazioni manuali di Montagnini relative a passi specifici.
I volumi del Fondo Montagnini sono collocati nella raccolta Biblioteca di studi storico-filologici sulla Bibbia “Felice Montagnini” e sono sono reperibili nel loro insieme in ordine di collocazione nel catalogo della Biblioteca dell’Università Cattolica digitando Fondo Montagnini dopo aver scelto cerca Collocazione (2.306 ricorrenze). La raccolta così estratta è poi consultabile oltre che in ordine di Collocazione, anche in ordine di Autore, o di Titolo, o di Anno crescente, o di Anno decrescente. Anche le Sezioni tematiche prima illustrate possono essere impiegate come filtro per la ricerca nel catalogo.
Monsignor Felice Montagnini
Felice Montagnini nasce il 16 agosto 1923 a Mazzano, dove frequenta la scuola elementare per entrare giovanissimo in Seminario a Brescia. Diventerà sacerdote il 21 luglio del 1946 a Ciliverghe, sua parrocchia d’origine.
La formazione. A Roma compie gli studi universitari (1945-1948). Consegue quindi la licenza in Teologia alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale (1949), allora con sede a Venegono (VA), e in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico (1949); completerà la sua formazione con il dottorato in Teologia biblica presso la Pontificia Universitas “Antonianum” (1971), discutendo una tesi su Rom 5,12-14 alla luce del dialogo rabbinico.
Lo studioso. La preziosa amicizia di studiosi stranieri di chiara fama, come Jacques Dupont e Joachim Jeremias, porta presto il suo nome sulla scena internazionale, grazie anche ai convegni della Studiorum Novi Testamenti Societas e al Colloquium Oecumenicum_Paulinum, che lo avranno spesso come relatore, specialista indiscusso della letteratura paolina. La presenza frequente di Dupont a Brescia sarà occasione di scambi e confronti preziosi, soprattutto per quanto attiene agli studi sugli Atti degli Apostoli e gli scritti di Paolo. Con C. Ghidelli, Montagnini curerà l’editing di una miscellanea di studi celebrativi in occasione del settantesimo compleanno dello studioso (Testimonium Christi. Scritti in onore di Jacques Dupont, Brescia, Paideia, 1985).
Tuttavia il fattore che più contribuirà a farne una personalità di spicco nel settore degli studi biblici è la curatela, con Giuseppe Scarpat e Omero Soffritti, dell’edizione italiana del Theologisches Wörterbuch zum Neuen Testament, a cui collabora anche come traduttore di vari volumi dall’originale tedesco. Infatti il Grande Lessico del Nuovo Testamento (1963-1992), apparso contemporaneamente all’edizione inglese, avrà il grande pregio di permettere anche ai lettori d’area linguistica neolatina di accedere all’opera monumentale di Gerhard Kittel, divenuta subito uno strumento indispensabile per l’esame del testo biblico.
La carriera accademica – in parallelo all’insegnamento dell’esegesi vetero e neotestamentaria in Seminario (1948-1987; 1994-2001) – inizia nella sede bresciana dell’Università Cattolica (1966-1990), dove tiene in un primo tempo l’insegnamento di Introduzione alla teologia ed è presto incaricato di Storia del cristianesimo, istituito dal Rettore Giuseppe Lazzati in omaggio alla sua già nota competenza in ambito biblico. Viene quindi nominato professore di Filologia ed esegesi neotestamentaria nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Padova (1985-1995), dove assicura anche l’insegnamento di Ebraico e lingue semitiche comparate.
L’attività scientifica. A Brescia diviene nel frattempo Direttore dell’Istituto superiore di scienze religiose della Cattolica (1993-1997), e assume nel contempo la direzione di Bibbia e Oriente (1982-1986) succedendo direttamente al fondatore della rivista, Giovanni Rinaldi. Con la sua forte personalità segna anche i primi passi di Parole di vita (1962-1971), rivista dell’Associazione Biblica Italiana (ABI), la cui linea editoriale si pone con lui specificamente nell’ambito dell’esegesi e della teologia biblica.
L’opera
Il profilo che più contraddistingue l’attività di F. Montagnini è quello filologico, da lui stesso riconosciuto come il più congeniale, preliminare allo studio esegetico vero e proprio. Questo è il taglio dei suoi innumerevoli contributi, riflesso della passione che ha animato la sua indagine critica che si potrebbe definire storico-filologica. Dell’analisi filologica infatti presenta i tratti più caratteristici: l’erudizione, il culto della parola, la predilezione per la brevitas e per l’innovazione, la libertà di giudizio.
L’obiettivo dei suoi contributi è principalmente di carattere storico-religioso, tuttavia nell’analisi linguistica e lessicale egli mantiene rivolta l’attenzione alla storia del testo, in particolare al processo della sua formazione e trasmissione, ai problemi di autenticità e di attribuzione delle varie unità letterarie e a quelli della loro datazione. Di fatto, la critica testuale è per lui il necessario presupposto di quella letteraria, nella consapevolezza della fragilità di un’esegesi che non si preoccupi anzitutto di ristabilire criticamente il testo da interpretare.
La biblioteca personale. Di questa attitudine critica di Montagnini è rimasto un segno eloquente nella ricchissima biblioteca personale, costituita con oculatezza, secondo tale ottica. In linea con questi intendimenti, dopo aver destinato alla biblioteca del Seminario diocesano il fondo più consistente dei volumi raccolti negli anni, nel maggio 2012 egli ha voluto far dono della sezione più recente al Dipartimento di Scienze storiche e filologiche dell’Università Cattolica. È nata così la “Biblioteca di studi storico-filologici sulla Bibbia”, doverosamente intitolata a lui in segno di riconoscenza per l’opera continua svolta in questa sede per l’educazione delle giovani generazioni alla conoscenza critica della Bibbia.
Il volumetto celebrativo. L’opera di Felice Montagnini – con contributi di amici e colleghi, e con la bibliografia completa degli scritti – è analizzata in un volumetto celebrativo curato dal Dipartimento, attualmente accessibile anche da questa pagina web per gentile concessione dell’Editrice Paideia.
Felice Montagnini: in memoriam
Montagnini mons. Felice Studi e documentazioni. Necrologi Rivista della Diocesi di Brescia, anno 108, numero 3 (maggio-giugno 2018), pagine 193-195 |
Addio a don Montagnini, studioso <<irraggiungibile>> di Adalberto Migliorati Giornale di Brescia del 3 giugno 2018, pagina 10 |
Addio e grazie a don Felice di Laura Bormè e Flora Bresciani Lettere al Direttore Bresciaoggi del 5 giugno 2018, pagina 45 |
Il ricordo. Don Felice Montagnini di Luciano Costa Lettere al Direttore Bresciaoggi del 6 giugno 2018, pagina 45 |
Il ricordo. Addio a Montagnini, colui che fece grande l’editoria cattolica di Ilario Bertoletti Il Corriere della Sera. Brescia del 6 giugno 2018, pagina 11 |
L’umanità e la dolce paternità sacerdotale Classe 1923, don Felice Montagnini, grande biblista, è stato il punto di riferimento di tanti ragazzi, li ha introdotti alla vita di Gianfranco Grasselli La Voce del Popolo del 7 giugno 2018, pagina 19 |
Biblioteca “Felice Montagnini”. Fondo Angelo Porta
La donazione
Nel maggio 2014 la Biblioteca di Studi storico-filologici sulla Bibbia “Felice Montagnini” si è arricchita ulteriormente grazie al lascito di mons. Angelo Porta, che ha fatto dono della sua biblioteca personale alla sede bresciana dell’Università Cattolica. In particolare, i testi attinenti al mondo della Bibbia sono stati riservati alla Biblioteca Montagnini, allestendo un fondo di più di 500 volumi (“Fondo Porta”) di taglio prettamente filologico-linguistico. L’importante acquisizione si affianca così al Fondo Montagnini, che rappresenta la parte più cospicua della Biblioteca intitolata all’illustre studioso.
Monsignor Angelo Porta
Mons. Angelo Porta (28.5.1926 – 16.12.2013) fu uomo di interessi culturali eterogenei. Appassionato bibliofilo, venne a costituire poco a poco una ricca biblioteca che riflette la molteplicità dei suoi interessi, da quelli inerenti al suo ministero sacerdotale e alla sua formazione universitaria (nel 1950 era divenuto dottore in giurisprudenza presso la sede milanese dell’Università Cattolica), fino a quelli maturati col tempo, frutto delle sue continue letture e ricerche.
Profilo biografico
1926 | Nato a Vesio di Tremosine (BS) il 28.5.1926. |
1950 | Laureato in Giurisprudenza all’Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano nel 1950. |
1954 | Ordinato sacerdote a Brescia il 3.4.1954. |
1954 | Prima Messa nella Parrocchia originaria, Prevalle “S. Michele” (BS) il 4.4.1954. |
1954 | Vicerettore al Pensionato S. Giorgio, Brescia, nel 1954. |
1961-1968 | Direttore spirituale del Collegio vescovile “Cesare Arici”, Brescia, dal 1961 al 1968. |
1964-1965 | Assistente spirituale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, Brescia, dal 1964 al 1965 |
1968-2011 | Parroco di Gussago (BS) dal 1968 al 2001. |
2001-2013 | Canonico del Capitolo della Cattedrale di Brescia, dal 2001 al 2013. |
2013 | Morto a Brescia il 16.12.2013; sepolto a Gussago il 18. 12.2013. |
I volumi
(Opac UniCatt)
La donazione destinata alla Biblioteca Montagnini annovera volumi pregevoli, con sussidi di vario genere per lo studio della Bibbia nelle lingue originali. Un posto privilegiato hanno gli autori cristiani per la loro analisi filologico-linguistica del testo biblico, puntualmente accompagnata dal commento esegetico. Si tratta quindi di opere in ebraico, greco e latino che integrano la dotazione originaria della Biblioteca, divenendone un singolare complemento conforme allo spirito del Vaticano II che promuove lo studio dei Padri come fonte per l’approfondimento della conoscenza delle Scritture. Oltre che per l’esegesi, quindi, i volumi del Fondo Porta forniscono un valido supporto per la storia dell’interpretazione del testo della Bibbia.
I volumi sono reperibili nel loro insieme in ordine di collocazione nel catalogo della Biblioteca dell’Università Cattolica digitando Fondo Porta dopo aver scelto cerca Collocazione (631 ricorrenze). La raccolta così estratta è poi consultabile oltre che in ordine di Collocazione, anche in ordine di Autore, o di Titolo, o di Anno crescente, o di Anno decrescente.
Attività del Seminario
Attività del Seminario “Luigi Cagni”
In queste pagine sono segnalate le attività e le iniziative promosse direttamente dal Seminario del Vicino Oriente e del Mediterraneo “Lugi Cagni” e anche quelle alle quali il Seminario partecipa con studiosi facenti parte del suo staff di ricerca.
Il Seminario Cagni, oltre all’attività di ricerca sua propria, prosegue le iniziative di formazione e studio già della Biblioteca Montagnini e dell’Archivio Vattioni, promuovendo un corso annuale di lingua e cultura ebraica (cfr. La Sezione 1 che segue) per principianti e non, volto allo studio della Bibbia ebraica in lingua originale e all’esame dele istituzioni culturali più rappresentative del giudaismo classico.
A scadenze programmate, un convegno d’approfondimento linguistico-letterario su un tema interdisciplinare illustrerà l’apporto delle culture del Vicino Oriente antico allo studio della Bibbia ebraica.
Sia i corsi come i convegni di approfondimento saranno segnalati da apposite News.
Sezione 1 – L’Ebraico a Brescia. Corso di lingua e cultura ebraica
2021 2022 |
L’Ebraico a Brescia. Corso di lingua e cultura ebraica 2021 XIII Edizione |
Locandina Pieghevole |
2020 2021 |
L’Ebraico a Brescia. Corso di lingua e cultura ebraica 2020 XII Edizione |
Locandina Pieghevole |
2019 2020 |
L’Ebraico a Brescia. Corso di lingua e cultura ebraica 2019 XI Edizione |
Locandina Pieghevole |
2018 2019 |
L’Ebraico a Brescia. Corso di lingua e cultura ebraica 2018 X Edizione |
Locandina Pieghevole |
2017 2018 |
L’Ebraico a Brescia. Corso di lingua e cultura ebraica 2017 IX Edizione |
Locandina Pieghevole |
2016 2017 |
L’Ebraico a Brescia. Corso di lingua e cultura ebraica 2016 VIII Edizione |
Locandina Pieghevole |
2015 2016 |
L’Ebraico a Brescia. Corso di lingua e cultura ebraica 2015 VII Edizione |
Locandina Pieghevole |
2014 2015 |
L’Ebraico a Brescia. Corso di lingua e cultura ebraica 2014 VI Edizione |
Locandina Pieghevole |
Sezione 2 – Convegni, giornate e incontri di studio, seminari
8 novembre 2019 |
L’attività editoriale di Gershom Soncino a Brescia e a Barco (1491-97) Ateneo di Brescia Conferenza di Giancarlo Toloni |
Conferenza Invito Locandina Abstract |
18 novembre 2018 |
Centro Studi Stampatori Ebrei di Soncino 30 anni del Museo della Stampa Convegno di studi con interventi di Antonio Lanzoni, Giancarlo Toloni (“La Bibbia ebraica Soncino e le sue edizioni”, Abstract), Elena Lea Bartolini De Angeli Cfr. anche l’articolo di Alessandra Stoppini “Le origini bresciane della passione per le lettere” pubblicato sul Corriere della Sera. Brescia di domenica 18 novembre 2018, pagna 11 |
Convegno di studi Locandina |
3 maggio 2018 |
A vent’anni dalla morte di P. Luigi Cagni, barnabita, assiriologo ed ebraista bresciano Inaugurazione del Seminario di Studi su Lingue e Culture del Vicino Oriente e del Mediterraneo «Luigi Cagni» Università Cattolica del Sacro Cuore, Sede di Brescia, Sala della Gloria Evento con interventi di Simonetta Graziani, Vincenzo Pomponio, Giancarlo Toloni Cfr. anche l’articolo di Mino Morandini “Il Vicino Oriente attraverso gli occhi di Luigi Cagni” pubblicato sul Giornale di Brescia del 29 aprile 2018, pagina 36 Cfr. anche l’articolo di Filippo Lovison “P. Luigi M. Cagni a vent’anni dalla morte” pubblicato su L’Eco dei Barnabiti, anno 98, numero 2 (giugno 2018), pagine 23-26 |
Evento Invito Locandina |
23 giugno 2017 |
La Bibbia ebraica Soncino di Brescia e la Bibbia di Lutero Ateneo di Brescia Conferenza di Giancarlo Toloni Cfr. anche l’articolo di Mino Morandini “Partendo da una Bibbia bresciana Lutero contribuì a far nascere il tedesco” sul Giornale di Brescia del 21 giugno 2017, pagina 39 |
Conferenza Invito Abstract |
6 aprile 2017 |
Giovanni Garbini. Il vangelo aramaico di Matteo Cfr. anche l’articolo di Giancarlo Toloni “Giovanni Garbini, l’ultima opera” pubblicato su Cattolica News del 4 aprile 2017 Cfr. anche l’articolo di Mino Morandini “Nel Vangelo in Aramaico l’eco delle frasi di Gesù” pubblicato sul Giornale di Brescia del 16 aprile 2017 Cfr. anche l’articolo di Filippo Lovison “ |
Evento Invito Locandina |
20 gennaio 2017 |
Filologia e Storia del Vicino Oriente antico: Francesco Vattioni e Luigi Cagni, due illustri orientalisti di origini bresciane Cfr. anche l’articolo di Mino Morandini “Due bresciani sulle strade del Vicino Oriente Antico” pubblicato sul Giornale di Brescia del 20 gennaio 2017 |
Conferenza Locandina Abstract |
10 marzo 2016 |
In memoria di mons. Francesco Vattioni a vent’anni dalla morte Inaugurazione dell’Archivio «Francesco Vattioni» – Fonti bibliografiche e documentarie sul Vicino Oriente antico Interventi di Riccardo Contini, Mario Taccolini, Giancarlo Toloni |
Evento Invito Locandina |
24 ottobre 2013 |
In onore di mons. Felice Montagnini nel suo 90° compleanno Inaugurazione Biblioteca di studi storico-filologici sulla Bibbia “Felice Montagnini” Interventi di Antonio Zani, Mario Taccolini, Giancarlo Toloni |
Evento Locandina |
Fonti a stampa
Seminario “Luigi Cagni”: saggi, pubblicazioni celebrative, tesi di laurea e rassegna stampa storica
In queste pagine si segnalano nella Sezione 1 i saggi e nella Sezione 2 le pubblicazioni celebrative, sia opere monografiche che contributi contenuti in libri e periodici, che hanno come focus, oltre a Luigi Cagni (al quale è dedicata un’apposta pagina relativa alle pubblicazioni celebrative) gli studiosi cui sono intitolati i quattro fondi del Seminario “Luigi Cagni”. Alcuni di questi titoli connessi alle fonti a stampa sono presenti, con diversi livelli di analiticità, anche nelle pagine dedicate ai quatro fondi dianzi rammentati.
Si tratta quindi, in estrema sintesi, di ricerche, offerte sotto forma di citazione bibliografica ma anche di testo completo, su temi riferibili alle ricerche storico-filologiche e linguistiche sulla Bibbia ebraica e la letteratura giudaica deuterocanonica e apocrifa nelle loro interralazioni con le culture del Vicino Oriente antico.
Sezione 1 – I saggi
2021 | Seminario del Vicino Oriente e del Mediterraneo “Luigi Cagni” / di Giancarlo Toloni // In: Immagini dal Centro : le raccolte storiche dell’Università Cattolica di Brescia / a cura di Andrea Canova e Pierangelo Goffi ; testi di Rolando Anni, Andrea Canova, Riccardo Contini, Alice Ferrari, Pierangelo Goffi, Giovanni Gregorini, Sara Lombardi, Lucia Mor, Maria Paola Pasini, Riccardo Semeraro, Mauro Spera, Mario Taccolini, Giancarlo Toloni. – Milano : VP, Vita e Pensiero, 2021. – pagine 115-131. – In appendice: I libri di Giovanni Garbini / di Riccardo contini Opac UniCatt; Testo digitale completo |
2020 | Francesco Vattioni e Luigi Cagni, due illustri orientalisti di origini bresciane / Giancarlo Toloni // In: Commentari dell’Ateneo di Brescia per l’anno 2017, pagine 59-84. – Stampato nel 2020. – Conferenza tenuta all’Ateneo di Brescia il 20 gennaio 2017 Cfr. nella Sezione Attività la Sezione 2 Testo digitale completo |
2020 | La Bibbia ebraica Soncino di Brescia e la Bibbia di Lutero : agli albori della stampa del testo biblico / Giacarlo Toloni // In: Commentari dell’Ateneo di Brescia per l’anno 2017, pagine 223-252. – 9 illustrazioni. – Stampato nel 2020. – Conferenza tenuta all’Ateneo di Brescia il 23 giugno 2017 Cfr. nella Sezione Attività la Sezione 2 Testo digitale completo |
2019 | Tre capitoli bresciani di filologia ebraica biblica / Giancarlo Toloni // In: Storia e cultura a Brescia dall’antichità ai giorni nostri : lavori in corso del Dipartimento di Scienze storiche e flilologiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore / a cura di Andrea Canova, Giovanni Gregorini. – Milano : Vita e Pensiero, 2019. – pagine 277-288. – (Ricerche. Storia). – ISBN 978-88-343-3847-6 Opac UniCatt; Testo digitale completo |
2019 | « Babel und Bibel » : the scientific work of Luigi Cagni / Giancarlo Toloni // In: Semitica : revue publiée par l’Institut d’Études Sémtiques du Collège de France. – 61 (2019), pagine 147-158. – ISSN 2466-5975 Opac UniCatt; Testo digitale completo |
2018 | Ricordo di Giovanni Garbini / Alessandro Catastini // In: Vicino Oriente. Quaderno / Sapienza, Università di Roma, Dipartimento Scienze dell’antichità, Sezione di orientalistica. – 21 (2017), pagine 1-3. – Pubblicato nel 2018.- ISSN 0393-0300 Opac UniCatt; Testo digitale completo |
2018 | P. Luigi M. Cagni a vent’anni dalla morte / Filippo Lovison // In: Eco dei Barnabiti : rassegna trimestrale di vita e di apostolato dell’Ordine dei Cherici Regolari di San Paolo – Barnabiti. – Anno 98, numero 2 (giugno 2018), pagine 23-26. – Nella Sezione Storia dell’Ordine Stralcio dell’intervento dell’Autore alll’evento accademico legato al ricordo del barnabita P. Luigi Cagni (†1998), assiriologo ed ebraista bresciano, che si è svolto giovedì 3 maggio 2018, presso la “Sala della Gloria” della Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, durante il quale è stato anche presentato il volume curato da Giancarlo Toloni Testo digitale completo |
2018 | L’opera di Luigi Cagni : 1929-1998 / a cura di Giancarlo Toloni. – Torino : Paideia, 2018. – 153 pagine. : 1 ritratto ; 21 cm. – Contiene una nota biografica e la bibliografia degli scritti scientifici (pagine 129-153). – ISBN 9788839409225 Opac UniCatt; Testo digitale della copertina, dell’indice e della bibliografia degli scritti Il testo digitale completo, il testo digitale dei singoli capitoli (nel paragrafo “I volumi celebrativi”) e le recensioni dell’opera sono disponibili nella pagina Luigi Cagni (1929-1998) del menu Seminario Cagni |
2017 | «Linguistica, Epigraphica et Philologica» : the scientific work of Giovanni Garbini / Giancarlo Toloni // In: Semitica : revue publiée par l’Institut d’Études Sémtiques du Collège de France. – 59 (2017), pagine 415-423. – ISSN 2466-5975 Opac UniCatt; Testo digitale completo |
2016 | «Biblica et Semitica»: l’œuvre scientifique de Francesco Vattioni / Giancarlo Toloni // In: Semitica : revue publiée par l’Institut d’Études Sémtiques du Collège de France. – 58 (2016), pagine 297-305. – ISSN 2466-5975 Opac UniCatt; Testo digitale completo |
2016 | L’opera di Francesco Vattioni : 1922-1995 / a cura di Giancarlo Toloni ; [con saggi di Riccardo Contini, Giovanni Garbini, Giancarlo Toloni]. – Brescia : Paideia, 2016. – 137 pagine ; 21 cm. – Bibliografia degli scritti di Francesco Vattioni: pagine 99-137. – ISBN 9788839408952 Opac UniCatt; Testo digitale completo; cfr. la recensione di Maria Giulia Amadasi “Due colleghi all’Orientale di Napoli” pubblicata su Vicino Oriente, 22 (2018), pagine 149-152 |
2013 | L’opera di Felice Montagnini / a cura di Giancarlo Toloni ; [con saggi di Antonio Zani, Giancarlo Toloni, Gianfranco Grasselli]. – Brescia : Paideia, copyr. 2013. – 137 pagine : 1 ritratto ; 21 cm. – Bibliografia degli scritti di Felice Montagnini: pagine 79-138. – ISBN 9788839408587 Contiene: Il processo finale di Paolo nel finale degli Atti / Felice Montagnini, pagine 61-77 Opac UniCatt; Testo digitale completo |
2007 | L’opera di Giovanni Garbini : bibliografia degli scritti 1956-2006 / Giovanni Garbini ; a cura di Riccardo Contini. – Brescia : Paideia, 2007. – 123 pagine ; 21 cm Opac UniCatt; Testo digitale completo |
Sezione 2 – Le pubblicazioni celebrative
2019 | E non appassisca il tuo germoglio spontaneo : studi fenici e punici in ricordo di Giovanni Garbini / a cura di Anna Chiara Fariselli, Pierfrancesco Callieri. – Lugano : Agorà & Co., 2019. – 221 pagine : illustrazioni ; 24 cm. – (Biblioteca di “Byrsa” : rivista di arte, cultura e archeologia del Mediterraneo punico. Nuova serie ; 11). – ISBN 9788889526170 Volume curato da Pierfrancesco Callieri e Anna Chiara Fariselli, con i contributi di Colleghi e Amici in memoriam dell’opera scientifica di Giovanni Garbini inerente all’ambito della civiltà fenicio-punica, il settore in cui “lo studioso si è cimentato attivando il più alto numero delle sue competenze, incisive non solo in relazione all’ambito dell’epigrafia e filologia semitica, ma anche nel campo della storia delle religioni e dell’archeologia”, con un apporto alla ricerca “lucido, coraggioso e sempre innovativo”. Il volume è stato pubblicato con il contributo dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, sede di Ravenna, Dipartimento di Beni Culturali. Copertina, Frontespizio, Sommario e Premessa |
2018 | Monsignor Francesco Vattioni : scienzato della fede / a cura di cardinale Giovanni Battista Re … [et al.]. – Orzinuovi : Nuova Orceania, 2018. – 48 pagine : illustrazioni ; 20 cm. – (Quaderno orceani) Copertina, Frontespizio, Premessa |
2016 | Finding myth and history in the Bible : scholarship, scholars and errors : essays in honor of Giovanni Garbini / edited by Łukasz Niesiołowski-Spanò, Chiara Peri and Jim West. – Sheffield ; Bristol, CT : Equinox Publishing Ltd, 2016. – xii, 256 pages ; 24 cm. – ISBN 9781781791264 Copertina, Frontespizio, Sommario e Premessa |
2005 | Guerra santa, guerra e pace dal Vicino Oriente antico alle tradizioni ebraica, cristiana e islamica : atti del Convegno internazionale, Ravenna 11 maggio-Bertinoro 12-13 maggio 2004 / a cura di Mauro Perani. – Firenze : Giuntina, 2005. – 378 pagine ; 24 cm. – (Testi e studi /Associazione italiana per lo studio del giudaismo ; 14). – ISBN 8880572334 Opac UniCatt Il volume è dedicato alla memoria di Francesco Vattioni nel decennio della sua scomparsa (1995 – 13 dicembre – 2005) |
2001 | Studi sul Vicino Oriente antico dedicati alla memoria di Luigi Cagni / a cura di Simonetta Graziani, con la collaborazione di Maria C. Casaburi e Giancarlo Lacerenza ; in collaborazione con Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente, Direzione generale dei Musei Vaticani. – Napoli : Istituto Universitario Orientale, 2000 (stampa 2001). – 4 volumi (2270 pagine complessive) : illustrazioni, 1 ritratto ; 24 cm. – (Series minor / Istituto universitario orientale, Dipartimento di studi asiatici ; [poi] Università degli studi di Napoli L’Orientale, Dipartimento Asia, Africa e Mediterraneo ; 61) Una straordinaria raccolta di alto valore scientifico dedicata al Vicino Oriente antico, articolata in 136 saggi in differenti lingue, ad opera di esperti e studiosi di fama internazionale. Lo studio si articola in due sezioni fondamentali: i saggi di argomento assiriologico e mesopotamico, contenuti nel I e nel II volume, e quelli di argomento biblico, semitico e storico-religioso, raccolti nel III e nel IV volume |
2000 | Biblica et semitica : studi in memoria di Francesco Vattioni / a cura di Luigi Cagni. – Napoli : Istituto universitario orientale, 1999 (stampa 2000). – xxxv, 686 pagine : illustrazioni, 1 ritratto ; 24 cm. – (Series minor. Istituto universitario orientale. Dipartimento di studi asiatici ; 59) Opac UniCatt Volume promosso e curato da Luigi Cagni, originariamente per celebrare il 75mo anno di Francesco Vattioni, e divenuto poi “in memoriam”, a seguito della morte dello studioso; raccoglie i contributi di colleghi e amici orientalisti e biblisti, omaggio postumo alla sua opera scientifica |
Sezione 3 – Le tesi di laurea
Belleri, Michele | “Lo straniero e l’ospitalità: problemi di inculturazione tra grecità e giudaismo”, relatori: Maria Pia Pattoni – Giancarlo Toloni. Università Cattolica del Sacro Cuore – Sede di Brescia (Facoltà di Lettere e Filosofia – Laurea magistrale in Filologia moderna), A.A. 2012-2013, 179 pagine |
Brignoli, Erica | “Caino e Abele: un solo sacrificio è gradito a Dio (Gen 4,1-17)”, relatori: Dario M. Cosi – Giancarlo Toloni. Università Cattolica del Sacro Cuore – Sede di Brescia (Facoltà di Lettere e Filosofia – Laurea magistrale in Filologia moderna), A.A. 2006-2007, 125 pagine |
Iacinti, Filippo | “Costantino nel dibattito tra paganesimo e cristianesimo. La transizione attraverso le fonti“, relatori: Dario M. Cosi – Giancarlo Toloni. Università Cattolica del Sacro Cuore – Sede di Brescia (Facoltà di Lettere e Filosofia – Laurea magistrale in Filologia moderna), A.A. 2013-2014, 105 pagine |
Magoni, Andrea | “Teognide e Ben Sira: la continuità di una tradizione”, relatori: Maria Pia Pattoni – Giancarlo Toloni. Università Cattolica del Sacro Cuore – Sede di Brescia (Facoltà di Lettere e Filosofia – Laurea magistrale in Filologia moderna), A.A. 2011-2012, 106 pagine |
Ronchi, Anna | “I racconti delle origini: Genesi e letteratura del Vicino Oriente antico”, relatori: Dario M. Cosi – Giancarlo Toloni. Università Cattolica del Sacro Cuore – Sede di Brescia (Facoltà di Lettere e Filosofia – Laurea magistrale in Filologia moderna), A.A. 2013-2014, 96 pagine |
Sabattoli, Agnese | “La Sapienza di Salomone: modelli di convergenza e/o di antagonismo nell’ellenizzazione del giudaismo della diaspora“, relatori: Maria Pia Pattoni – Giancarlo Toloni. Università Cattolica del Sacro Cuore – Sede di Brescia (Facoltà di Lettere e Filosofia – Laurea in Lettere classiche), A.A. 2013-2014, 50 pagine |
Sezione 4 – La rassegna stampa storica dal 2018 al 2013
1 giugno 2018 |
P. Luigi M. Cagni a vent’anni dalla morte di Filippo Lovison Partecipato e sinceramente sentito l’evento accademico legato al ricordo del barnabita P. Luigi Cagni (†1998), assiriologo ed ebraista bresciano, che si è svolto giovedì 3 maggio 2018, presso la “Sala della Gloria” della Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, durante il quale è stato anche presentato il bel volumetto celebrativo curato da Giancarlo Toloni, dal titolo: L’opera di Luigi Cagni, Torino 2018, e si è solennemente inaugurato, sempre presso questa prestigiosa sede universitaria, il Seminario di Studi su Lingue e Culture del Vicino Oriente e del Mediterraneo «Luigi Cagni». Si pubblica qui uno stralcio dell’intervento tenuto dal P. Filippo Lovison in quell’occasione. L’Eco dei Barnabiti, anno 98, numero 2 (giugno 2018), pagine 23-26 Locandina dell’Evento accademico |
2 maggio 2018 |
In ricordo di padre Luigi Cagni di Giancarlo Toloni Nella sede di Brescia giovedì 3 maggio un seminario di studi su Lingue e culture del Vicino Oriente e del Mediterraneo in onore del barnabita di origini bresciane, assiriologo e filologo della Bibbia ebraica di fama internazionale Cattolica News. Brescia Locandina dell’Evento accademico |
16 aprile 2017 |
Nel vangelo in aramaico l’eco delle frasi di Gesù di Mino Morandini In margine al convegno in memoria Giovanni Garbini Il Giornale di Brescia |
20 gennaio 2017 |
Due bresciani sulle strade del Vicino Oriente antico di Mino Morandini Giancarlo Toloni delinea i profili di Vattioni e Cagni cui oggi dedica una conferenza all’Ateneo Il Giornale di Brescia |
11 marzo 2016 |
In Cattolica i libri di don Vattioni, cultore di lingue antiche di Chiara Daffini Il Giornale di Brescia, pagina 17 |
10 marzo 2016 |
Mons. Vattioni, una vita per l’Oriente di Massimo Venturelli A 20 anni dalla morte l’Università Cattolica di Brescia ricorda la figura dello studioso di origini orceane legato all’Ateneo “l’Orientale” di Napoli La Voce del Popolo |
10 marzo 2016 |
Vattioni, il teologo che parlava aramaico di Luciano Costa Fu studioso di patristica, docente di filologia biblica all’Istituto Orientale di Napoli e anche giornalista. In Cattolica un incontro pensato per celebrare la figura Bresciaoggi, pagina 47 |
1 marzo 2016 |
In memoria di mons. Francesco Vattioni a vent’anni dalla morte di Redazionale La Voce del Popolo online |
31 ottobre 2013 |
Una biblioteca grazie a Montagnini di Pino Ragni Inaugurata il 24 ottobre la biblioteca di studi filologici sulla Bibbia “Felice Montagnini”: un premio a mons. Felice, insegnante per quasi 30 anni in Cattolica La Voce del Popolo, pagina 24 |
25 ottobre 2013 |
Mons. Montagnini cultura e libertà del grande filologo di Nicola Rocchi Incontro in onore del sacerdote che ha donato la sua biblioteca alla Cattolica. I suoi libri ora compongono la Biblioteca di studi filologici sulla Bibbia Il Giornale di Brescia, pagina 47 |
25 ottobre 2013 |
Don Felice Montagnini 90 anni a tutta parola di Luciano Costa Alla Cattolica i festeggiamenti per il “monsignore letterato”. Il commovente abbracciocon il vescovo Monari Bresciaoggi, pagina 43 |
24 ottobre 2013 |
Don Montagnini “maestro e professore” di Luciano Costa A novant’anni, oggi nell’Aula Magna dell’Università Cattolica riceverà l’abbraccio del vescovo Monari Suo il monumentale lavoro di traduzione dal tedesco del “Grande Lessico del Nuovo Testamento” Bresciaoggi, pagina 8 |
16 ottobre 2013 |
La nuova biblioteca di studi storico-filologici sulla Bibbia di Giancarlo Toloni Il 24 ottobre l’inaugurazione del fondo donato da monsignor Felice Montagnini, biblista tra i fondatori dell’Istituto di Scienze Religiose di Brescia. Un’occasione per esprimere gratitudine al professore in occasione del suo novantesimo compleanno Cattolica News. Brescia |
Link utili
Testi, fonti e traduzioni
Bibbia ebraica, Nuovo Testamento e versioni antiche
Edizioni Deutsche Bibelgesellschaft = German Bible Society, Stuttgart Our online Bibles are the official Internet editions of individual academic biblical texts. They are always the most up to date versions. This is only possible because the German Bible Society oversees these editions itself as publisher. |
Link |
Bibbia dei Settanta
NETS A New English Translation of the Septuagint and the Other Greek Translations Traditionally Included Under that Title NETS is a new translation of the Greek Jewish Scriptures, entitled A New English Translation of the Septuagint and the Other Greek Translations Traditionally Included Under that Title (and abbreviated as NETS). This project is being carried out under the ægis of The International Organization for Septuagint and Cognate Studies (IOSCS). |
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Sussidi Index of /LXX |
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IOSCS The International Organization for Septuagint and Cognate Studies The International Organization for Septuagint and Cognate Studies (IOSCS) is a nonprofit, learned society formed to promote international research in and study of the Septuagint and related texts. By the term Septuagint is meant the ancient translations of the Hebrew Scriptures into Greek, including both the translation of the Pentateuch and that of the other books of the “Alexandrian Canon.” |
Link |
Letteratura giudaica in greco
Nuovo Testamento
Strumenti e fonti theLAB theLAB exists to function as a “think tank” for those engaged in scholarly study of the Bible. |
Link |
Giudaismo e cristianesimo primitivo
Fonti Internet Resources for the Study of Judaism and Christianity |
Link |
Traduzioni Early Jewish Writings Early Jewish Writings is the most complete collection of Jewish documents from antiquity with translations, introductions, and links. |
Link EJW |
Traduzioni Early Christian Writings Early Christian Writings is the most complete collection of Christian texts before the Council of Nicaea in 325 AD. The site provides translations and commentary for these sources, including the New Testament, Apocrypha, Gnostics, Church Fathers, and some non-Christian references. |
Link ECW |
Istituzioni ed Enti di ricerca
Tabella delle Istituzioni ed Enti di ricerca accorpati alle organizzazioni di appartenenza
Centre national de la recherche scientifique (CNRS) Laboratoire d’études sur les monothéismes (LEM – UMR 8584), Aubervilliers |
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Centre national de la recherche scientifique (CNRS) – Sorbonne Université – Université Paris 1 Pantheon-Sorbonne – École Pratique des Hautes Études (EPHE) – Collège de France Laboratoire Orient & Méditerranée (UMR 8167 Textes Arachéologie Histoire) |
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Collège de France Milieux bibliques |
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Consejo Superior de Investigaciones Científicas (CSIC) Instituto de Lenguas y Culturas del Mediterráneo y Oriente Próximo (ILC), Madrid |
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Oxford University. Department of Jewish Studies The European Association for Jewish Studies (EAJS) |
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Università degli studi di Bologna. Sede di Ravenna Associazione Italiana per lo Studio del Giudaismo (AISG) |
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Università degli studi di Napoli L’Orientale Centro di Studi Ebraici (CSE) |
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Università degli studi di Napoli L’Orientale Dipartimento Asia Africa e Mediterraneo |
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Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Dipartimento Istituto Italiano di Studi Orientali (ISO) |
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Università degli studi di Torino Dipartimento di studi umanistici Biblioteca di Orientalistica |
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Università degli studi di Venezia Cà Foscari Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea |
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Université Catholique de Louvain Centre de Recherches sur la Bible Latine (CRBL) |
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Universitè de Strasbourg. Faculté de théologie protestante. Groupe de recherches sur la Septante et le Judaisme Ancien (GRSJA) |
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Université PSL (Paris Sciences & Lettres) École Pratique des Hautes Études (EPHE) Institut européen en sciences des religions (IESR – IREL) |
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