logo matrice logo matrice

Aldini vende Libri compra libri

Lo straordinario patrimonio conservato nella Biblioteca di Storia delle Scienze «Carlo Viganò» non è costituito esclusivamente da rari e preziosi volumi antichi, conservati sugli eleganti scaffali anch’essi donati da Viganò insieme alla sua collezione, bensì comprende anche una ricca raccolta di autografi di uomini di scienza che permettono di gettare uno sguardo nelle loro vite, professionali, ma spesso anche private.

Tra questi autografi, particolarmente interessante risulta essere una lettera inviata dal fisico e fisiologo bolognese Giovanni Aldini (1762-1834), nipote di Luigi Galvani (1737-1798) e ispiratore del Frankenstein or the Modern Promoetheus (1818) della scrittrice inglese Mary Shelley (1797-1851), al libraio fiorentino Giuseppe Molini (1772-1856), attraverso la quale lo scienziato, nel ruolo di responsabile della biblioteca dell’Istituto delle Scienze di Bologna, proponeva la cessione di tre opere. Nella fattispecie i testi in questione erano l’Opera di Ulisse Aldrovandi in folio, completa e in tredici volumi al prezzo di 25 zecchini, la Felsina Pittrice di Carlo Cesare Malvasia al prezzo di 5 zecchini e una rarissima copia del s. Girolamo in folio con commento di Domenico Vallarsi al prezzo di 50 zecchini. Per le prime due opere Aldini proponeva, in amicizia, un prezzo cumulativo di 24 zecchini, liquidabile dietro pagamento o mediante scambio di volumi presenti nel catalogo del libraio.

Non è semplice individuare esattamente quali edizioni Aldini mettesse in vendita; possiamo ipotizzare che si trattasse di Ulisse Aldrovandi, Opera omnia, Bologna, voll. I-XIII, Nicola Tebaldino & Clemente e Giovanni Battista Ferroni per Marco Antonio Bernia, 1640-1668; Carlo Cesare Malvasia, Felsina pittrice: vite de pittori bolognesi, voll. I-II, in Bologna, per l’erede di Domenico Barbieri, ad instanza di Gio. Francesco Dauico detto il Turrino, 1678 e Hieronymus, Opera omnia, voll. I-XI, Veronae, apud Petrum Antonium Bernum & Jacobum Vallarsium, 1734-1742.

Nonostante la limitata disponibilità economica, Aldini concludeva infine la missiva chiedendo di essere aggiornato circa le ultime novità presenti in negozio o disponibili sul mercato librario transalpino1.

Ma in Viganò non è solo questa lettera a rievocare gli scambi di libri tra scienziati ed eruditi!!! Tra i numerosi volumi della collezione è possibile ritrovare tre esemplari diversi (FA 6B 522, 6B 523 e 6C 339) delle Opere del famosissimo Nicolo Tartaglia […], ultima edizione ancora “rinascimentale” delle opere del matematico bresciano, stampata a Venezia dagli eredi di Curzio Troiano da Navono (al segno del Lione) nel 1606. D’altro canto, per Carlo Viganò, esperto collezionista, era chiaro e cristallino il concetto di libro antico come oggetto unico, in relazione alla materialità caratteristica di ogni singolo esemplare.

Che suggestione allora immaginare quale somma di denaro il celebre matematico e bibliofilo Guglielmo Libri (1803-1869) sarebbe stato disposto a offrire a Viganò per accaparrarsi una delle sue tre copie del Tartaglia! Il 23 luglio 1831 infatti, Libri inviava, da Capentras, una missiva alla madre Rosa, nella quale, prima di notificarle la recente scomparsa della sua cara amica matematica Sophie Germain (1776-1831), le chiedeva di aiutarlo a recuperare a Firenze i Quesiti et inventioni diverse di Tartaglia, preferibilmente proprio in una copia della pregiata edizione del 1606:

Io son certo (menoché la memoria non mi sia affatto guasta) che il Montucla dice alcune cose del Tartaglia in quanto alla probabilità. Ma conviene guardare nella seconda edizione i quattro volumi in 4º e non in quella di soli due volumi che debbo avere tra i miei libri. Forse quel ricordo trovasi nelle note o nelle aggiunte del quarto volume. A ogni modo i quesiti e le invenzioni diverse del Tartaglia debbono trovarsi in qualche libreria di Firenze e se non detta edizione del 1606, almeno d’alcuna altra, forse, potrebbe trovarsi a’ Pitti. Il punto è singolarmente importante e prezioso per la storia della scienza italiana2.

Lo stesso Carlo Viganò, d’altro canto, alimentava il mercato dei libri antichi mettendo in vendita alcuni dei suoi “doppi”: il 18 giugno del 1962 rientravano, dal milanese Emanuele Almansi, dieci volumi rimasti presso il libraio in conto vendita, con le relative valutazioni economiche . Quasi tutti questi volumi, aggiunti ad altri ancora, furono immediatamente dirottati verso la libreria milanese di Renzo Rizzi, che li accolse il 14 luglio 1962. È facile credere, ad ogni modo, che la nutrita compagine di esemplari rimessi in vendita tramite Rizzi non avesse ancora una volta, trovato i giusti acquirenti (o perlomeno non tutti), in quanto il 18 maggio del 1965 Viganò proponeva alla libreria americana Zeitlin & ver Brugge un gruppo di non meglio specificati volumi, tra i quali compariva però ancora l’Elettricismo artificiale del Beccaria (Torino, Reale Stamperia, 1772), già presente nei due elenchi precedenti, e che, purtroppo, nemmeno in questo caso andrà venduto.

Il 15 luglio 1963, ancora, Viganò avvisava la Libreria Hoepli del prossimo invio del terzo volume delle Opere di Alfonso X di Castiglia «perché procuriate di trovarne un acquirente». Si trattava del grande in-folio Libros del Saber de Astronomía, curato dal fisico vallisoletano Manuel Rico y Sinobas (1819-1898), stampato a Madrid da Eusebio Aguado nel 1864.

Con una lettera datata da Milano, 7 dicembre 1966, infine, il collezionista e appassionato cultore di studi galileiani Tullio Tomba (1923-2006) scriveva a Viganò per chiedergli aiuto nel recuperare una copia dell’Almagestum novum di Giovanni Battista Riccioli (Bologna, eredi di Vittorio Benacci, 1651): «mi accontenterei anche di un esemplare imperfetto. Lei non disporrebbe di un doppio di questo libro o non ne conoscerebbe un esemplare nella libreria di un Suo conoscente? – scriveva Tomba; e ancora – Conosco la vastità della Sua biblioteca e confido nella fortuna e nella Sua cortesia: eventualmente gliene offrissero un esemplare non manchi di segnalarmelo».

Scambiare humanum est!!!

Diego Cancrini

1 Simona Gavinelli, La scrittura dello scienziato : Il Fondo autografi della Biblioteca di Storia delle Scienze «Carlo Viganò» dell’Università Cattolica di Brescia, Roma-Bristol, L’Erma di Bretschneider, 2021, pp. 40-43.

2 Guglielmo Libri matematico e storico della matematica: l’irresistibile ascesa dall’Ateneo pisano all’Institut de France, a cura di Andrea Del Centina e Alessandra Fiocca, Firenze, L.S. Olschki, 2010, pp. 331-332.