logo matrice logo matrice
    Home
  • >
  • Storie
  • >
  • La nascita della scienza moderna: i Gesuiti nella “Raccolta Carlo Viganò”

La nascita della scienza moderna: i Gesuiti nella “Raccolta Carlo Viganò”

Francesco Lana de Terzi, 1670

Il  contributo della Compagnia di Gesù alla storia della scienza, dell’insegnamento e dell’indagine scientifica emerge con chiarezza nella sezione gesuitica della Biblioteca di Storia delle Scienze dell’ingegnere Carlo Viganò: 109 autori e 344 volumi di scienze fisiche e matematiche i cui titoli sono elencati nel “Catalogo breve delle opere d’autori Gesuiti presenti nella Raccolta Carlo Viganò” del 1979, a cura di Pierluigi Pizzamiglio. 

Una presenza particolarmente significativa all’interno della collezione, che testimonia il riconoscimento precoce della capillarità del movimento gesuitico nella fondazione della scienza moderna. Si tratta di volumi di autori prevalentemente italiani, ma non mancano testi francesi e opere che provengono dalla missione gesuitica in Cina e Siam, che ben raccontano il ruolo centrale del Collegio romano, centro di studio e scuola di riferimento per l’intero ordine, famoso per la provenienza internazionale degli insegnanti. Accanto alle prime edizioni dei testi di Cristoforo Clavio, Kaspar Schott, Athanasius Kircher, Matteo Ricci, Ruggero Boscovich e François d’Aguilon, solo per citare alcuni dei nomi più rappresentativi, desta particolare interesse la presenza nella collezione di un cospicuo numero di “Saggi accademici”, trascrizione delle lezioni tenute annualmente dai docenti e testi fondamentali per comprendere e valutare il modello promosso dall’insegnamento gesuitico. 

Il riconoscimento di Ignazio di Loyola della matematica come disciplina fondamentale e l’introduzione del suo insegnamento nei Collegi dell’Ordine di Messina e di Roma attestano il progressivo interesse della Compagnia per le materie scientifiche.

Se all’inizio la didattica viene affidata a docenti di materie teologiche e filosofiche “prestati” alle materie scientifiche, nel Seicento si assiste all’istituzione delle prime vere e proprie cattedre di Matematica e di Fisica, con insegnanti stabili e qualificati e che per la loro competenza vengono non di rado interpellati anche per imprese di pubblica utilità. Parallelamente si afferma nei Collegi dell’Ordine la tendenza a sistematizzare e a universalizzare il sapere con poderose trattazioni che si collocano tra le Summae medievali e le Enciclopedie settecentesche. 

Attraverso i volumi presenti nella Biblioteca Viganò si può quindi ricostruire il passaggio da una trattazione più filosofica, in cui la fisica include la meccanica, l’ottica, la geografia fisica, l’idrostatica e la storia naturale, ad una esposizione che fa più riferimento all’algebra, alla geometria per l’esecuzione di esperienze dimostrative, sino al prevalere di un’attitudine sperimentale che trasformerà il gusto per l’organizzazione del pensiero in una metodologia sistematica di indagine. In tal senso sono particolarmente significativi due testi del matematico e gesuita bresciano, Francesco Lana de Terzi, e cioè la prima edizione del Prodromo ovvero saggio di alcune invenzioni nuove premesso all’arte maestra (Brescia, 1670), testo fondante della moderna scienza aeronautica, e l’incompiuto progetto enciclopedico del Magisterium naturae et artis (Brescia, 1684-1692).

Il “Prodromo” è noto soprattutto per il progetto di “nave volante”, descritto nel sesto capitolo dal titolo: “Fabbricare una nave, che cammini sostentata sopra l’aria, a remi e a vele, quale si dimostra poter riuscire in prattica”. Francesco Lana de Terzi propone qui il primo serio tentativo di realizzare un velivolo volante più leggero dell’aria, da lui già immaginato nel 1663 sviluppando un’idea suggerita dagli esperimenti di Otto von Guericke con gli emisferi di Magdeburgo.

La nave volante : dissertazione del p. Francesco Lana da Brescia. ca. 1784 Download
Pierluigi Pizzamiglio. Catalogo breve delle opere d’autori gesuiti presenti nella raccolta Carlo Viganò. 1979 Download