Il ritratto di Aldo Agazzi nelle sue carte d’archivio
Il fondo del prof. Aldo Agazzi (Bergamo 1906-2000), donato all’ASE nel decennio 1990 -2000, è uno dei più rilevanti custoditi dall’Archivio, per importanza e per mole.
Ugualmente, attraverso lo studio dei fascicoli dedicati alla collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione, è possibile ricostruire i numerosi incarichi da lui ricoperti e il ruolo centrale svolto in numerose Commissioni per lo studio dei problemi organizzativi, giuridici e didattici della scuola, nonchè nelle Commissioni dedicate alla revisione dei programmi dei vari tipi ed ordini di scuola (materna, elementare, media, secondaria superiore, professionale), e all’educazione speciale e all’edilizia scolastica.
Si tratta di 920 fascicoli conservati in 400 faldoni di documentazione prevalentemente cartacea, sia manoscritta che a stampa, che ripercorrono la biografia del noto pedagogista, le cui tappe coincidono con alcuni momenti salienti della politica scolastica e dei dibattiti pedagogici di ispirazione cattolica svoltisi in Italia nel secondo dopoguerra.
Completano il fondo la sua biblioteca privata e la raccolta completa dei suoi scritti, con una parte di documentazione della moglie Emma Carminati (Bergamo, 4 luglio 1909 – 25 giugno 1988), insegnante nelle scuole medie, studiosa e scrittrice.
Ricorrente è la presenza di Agazzi in numerosi enti ed istituzioni educative: è membro della Consulta di Paedagogium (Istituto per gli studi sull’educazione cristiana); è presidente del Centro di Pedagogia dell’Infanzia (CPI); membro del Consiglio Nazionale di Presidenza dell’Associazione Pedagogica Italiana (AsPeI) e di Scholé (Centro di studi pedagogici fra docenti universitari cristiani).
Particolarmente significative sono le carte personali (diari, componimenti poetici, scambi epistolari, appunti e bozze di scritti), da cui emergono la passione per l’arte, la letteratura e una visione umanistica della pedagogia, in cui occupa un posto speciale il tema della comunità educante, dell’educazione permanente e della pedagogia sociale in cui tutti gli attori (famiglia, scuola, Stato, Chiesa e servizi sociali) sono chiamati a contribuire alla crescita della persona.