Il nuovo libro di Luciano Pazzaglia

La conversione di Gemelli : da Edoardo a frate Agostino / Luciano Pazzaglia. – Prima edizione. – Brescia : Morcelliana, 2022. – 176 pagine. – (Storia). – ISBN 9788837235963

Il volume (in libreria dal 18 marzo 2022) ripercorre uno dei passaggi più importanti della biografia di padre Agostino Gemelli (al secolo Edoardo) il quale, dopo aver preso le distanze dalla religione dell’infanzia per sposare le dottrine scientiste e materialiste, nel 1903 si riavvicina alla fede cattolica e decide di entrare nell’Ordine dei Frati minori di san Francesco, sospinto da una sorta di “propulsione” che lo porta ad affidarsi totalmente a Dio.

Mi sono fatto francescano, perché il francescano si dona totalmente a Cristo: essere francescano non vuol dire avere la testa rasa e i piedi nudi, vuol dire darsi a Cristo dalla testa ai piedi (F. Antonelli, La spiritualità di padre Gemelli, in «Vita e Pensiero», anno XLII, fascicolo 8-9, agosto-settembre 1959, pagine 561-572; la citazione è tratta da pagina 561).

Nel corso della sua vita, il “magnifico terrore” sarebbe tornato più volte a riflettere sul tema della conversione, ma sempre con toni alquanto discreti.

In un articolo pubblicato su un numero di «Vita e pensiero» del 1924 (La psicologia della conversione, anno X, fascicolo 9, pagine 513-528; la citazione è tratta da pagine 513), Gemelli afferma:

Ogni volta che io leggo un libro sulla conversione, ovvero la storia di una conversione, mi ripropongo il problema di scriverne uno pur io; ma sempre, dopo breve meditazione, penso che è meglio non farne nulla. Forse anche per un certo pudore. Non vorrei si pensasse che io metto in mostra l’intimità della mia conversione. Nella “camera nuziale” della mia anima, non c’è posto che per Dio.

Una conversione che arrivò al termine di un profondo e intenso cammino, segnato soprattutto da incontri che si sarebbero rivelati decisivi per il suo discernimento: di particolare significato, proprio perché permettono di far luce sul travaglio interiore del giovane, sono le lettere indirizzate da Edoardo a persone fidate e amiche quali Ludovico Necchi e don Giandomenico Pini, attraverso le quali è altresì possibile delineare, in modo puntuale e documentato, i vari momenti del processo attraverso cui Gemelli perviene alla decisione di convertirsi e di farsi frate.

Un consistente numero di tali missive erano già state individuate da Nicola Raponi il quale, mancato prematuramente, non aveva avuto il tempo di mettere a frutto gli esiti della propria ricerca, se non in misura assai circoscritta.

Qualche anno fa, in occasione della pubblicazione degli scritti dell’amico e collega sulla storia dell’Università Cattolica (N. Raponi, Per una storia dell’Università cattolica. Origini, momenti, figure, introduzione di L. Pazzaglia, Brescia, Morcelliana, 2017, in particolare il paragrafo 5: Gemelli e il segreto della sua conversione, pagine 30-34), Pazzaglia pensò dunque di proseguire lo studio sul carteggio Gemelli-Necchi-Pini, assecondando peraltro un progetto coltivato già da tempo, ed ora favorito dalla possibilità di accedere ad altra documentazione gemelliana conservata a Milano presso l’Archivio storico della Provincia Sant’Antonio dei Frati Minori, che gli ha consentito di mettere a punto e concludere la ricerca con le consuete cura e acribia.

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