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Autori UniCatt nel “Fondo La Scuola” 5 – P. Rotta

Paolo Rotta (1873-1962)

Dopo il quarto appuntamento dedicato a Sofia Vanni Rovighi, questo mese la serie Autori UniCatt nel “Fondo La Scuola” rimane nell’ambito delle scienze del pensiero, con un altro studioso che ha saputo unire la fede alle ricerche in storia della filosofia. Si tratta del professor Paolo Rotta, che nel corso della sua lunga carriera pubblicò non solo fondamentali monografie per specialisti, ma anche, soprattutto a Brescia, opere dal taglio più divulgativo destinate agli alunni degli istituti superiori; queste ultime ben presenti all’interno del “Fondo La Scuola”.

Nato a Milano nel 1873, Paolo Rotta fu battezzato con lo stesso nome dello zio paterno: il noto sacerdote impegnato nello studio delle antiche chiese milanesi, esperto di archeologia e di storia dell’arte, che produsse in proposito volumi rilevanti (come il fortunato Passeggiate storiche, ossia Le chiese di Milano dalla loro origine fino al presente) e fu impegnato nel coordinamento di importanti attività di restauro (in particolare la Basilica di San Vincenzo in Prato). Il padre, invece, era attivo nel commercio, ma questo non impedì al giovane Paolo di appassionarsi alle discipline umanistiche. A Milano compì studi classici e si laureò prima in Lettere e poi in Filosofia presso la Regia Accademia, passando poi all’insegnamento nei licei in diverse località italiane (Treviso, Roma, Pavia), rientrando infine nella città natale con una docenza al Liceo Beccaria. Nel frattempo, aveva avviato a Pavia la propria carriera accademica e aveva conseguito la libera docenza in Storia della filosofia nel 1915. Giunse, infine, in Università Cattolica: dopo i primi contatti nel 1922, ottenne una cattedra nel 1926 e divenne in seguito preside della facoltà di Magistero, ruolo che ricoprì per molti anni fino al collocamento a riposo nel 1943 (fig. 1).

Fig. 1 Il nome del professor Rotta così come compare in una delle sue pubblicazioni presso La Scuola Editrice

Principale campo di ricerca, per lui, fu la filosofia antica, in particolare le figure di Platone e di Agostino d’Ippona, ma si occupò anche del Platonismo in epoca medievale e moderna, studiando figure come l’umanista Nicola Cusano. Su questa importante personalità scrisse moltissimo e va sicuramente ricordato un saggio appartenente alla serie Pubblicazioni dell’Università Cattolica dell’editrice Vita e Pensiero: Il cardinale Nicolò di Cusa: la vita ed il pensiero (1928). Alcuni anni dopo uscì per La Scuola un compendio di questi studi, intitolato semplicemente Il Cusano (1944), all’interno della collana da lui diretta Maestri del pensiero (una sezione della collezione denominata Gli uomini e la civiltà). Sempre in questo contenitore, pubblicò agili volumetti su filosofi o correnti filosofiche, per esempio: Platone (1943), Aristotele (1943), I presocratici (1945, fig. 2) e Kant (1953, fig. 3). La collana, naturalmente, ospitò anche testi di altri specialisti, tra cui sono emersi James (II ed. 1945) di Giulio Castiglioni e Rousseau (1946) di Dante Morando.

Presso la casa editrice bresciana, inoltre, Paolo Rotta curò la stampa di diversi classici, antichi e moderni, in versioni dedicate agli studenti all’interno di un’altra collezione da lui diretta: Il pensiero. In certi casi si occupò anche della traduzione, si vedano Le confessioni (IV ed. 1943, fig. 4) di Agostino d’Ippona e i Prolegomeni ad ogni metafisica futura (II ed. 1945) di Immanuel Kant, altre volte si appoggiò a dei collaboratori, come nel caso del Fedone (VI ed. 1942, fig. 5) di Platone, tradotto da Francesco Acri. La collana nel corso della sua vita accolse studiosi di grande fama, basti ricordare la stampa del Menone (1962) di Platone a cura di Giovanni Reale. Coerentemente con il suo impegno nel settore dell’educazione, tra gli interessi di Rotta, accanto ai filosofi, non mancarono i pedagogisti, ne è una prova il suo Profilo storico della pedagogia (1948), per la serie Panorami e sintesi. Infine, tra le pubblicazioni La Scuola vale la pena di ricordare due testi che ben testimoniano la vastità dei suoi orizzonti di ricerca: l’edizione del Breve schizzo dei sistemi di filosofie moderne e del proprio sistema (III ed. 1945, fig. 6) di Antonio Rosmini, che dimostra l’attenzione verso pensatori a lui quasi contemporanei, e il breve saggio L’eredità del pensiero greco (1951).

Francesco Bonazzoli